Il comune di Palermo sarà parte civile nel processo Giano bifronte, l’inchiesta che coinvolge funzionari comunali, politici, architetti e imprenditori che avrebbero avuto l’obiettivo convergente di orientare i piani costruttivi del Comune. Le speculazioni edilizie avrebbero riguardato tre ex aree industriali: l’ex Keller e due stabilimenti di San Lorenzo e via Messina Marine. Lo riporta il giornale di Sicilia.
Quella del comune di Palermo è l’unica richiesta accettata dal collegio di giudici che si occuperà di giudicare la cricca, termine usato dal collaboratore di giustizia Filippo Bisconti, ex capo della famiglia mafiosa di Belmonte Mezzagno. E’ stato lui a dare vita all’inchiesta e ai conseguenti arresti.
Sul banco degli imputati ci saranno oltre a Mario Li Castri, Giuseppe Monteleone, già dirigente dello Sportello unico delle Attività produttive, l’architetto Fabio Seminerio, gli ex consiglieri comunali Giovanni Lo Cascio (già capogruppo del Pd e presidente della commissione Urbanistica del Comune), e Sandro Terrani, all’epoca capogruppo di Italia viva, membro della commissione Bilancio, ma anche i costruttori della Biocasa srl, Giovanni Lupo e Francesco Lo Corte, Agostino Minnuto, direttore dei lavori di un cantiere della Biocasa e l’architetto Giovanna D’Attardi, compagna di Monteleone, che dalla Biocasa avrebbe avuto diversi incarichi.
Secondo il tribunale del Riesame Mario Li Castri, l’ex dirigente dell’area tecnica del Comune, non andava arrestato. A dicembre il tribunale del Riesame, dopo un annullamento con rinvio da parte della Cassazione, ha infatti annullato l’ordinanza di custodia cautelare con la quale il 3 marzo scorso l’imputato era finito agli arresti domiciliari. Adesso è libero. I giudici hanno accolto le tesi degli avvocati Marcello Montalbano, Giovanni Immordino e Andrea Bellafiore, dopo un lungo iter. L’arresto era stato infatti confermato in prima battuta dal Riesame, ma poi la Suprema Corte aveva disposto che la decisione venisse rivista. Già da ottobre la misura cautelare era comunque scaduta per decorrenza dei termini e Li Castri era sottoposto soltanto al divieto di dimora a Palermo. Adesso torna completamente libero.
Commenta con Facebook