Puntare sui giovani e sulle scuole per diffondere la dieta mediterranea e i corretti stili di vita per combattere alcune patologie croniche è il focus dell’incontro promosso dal Dasoe, Dipartimento Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale alla Salute, che si è svolto, questa mattina, a Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei Medici di Palermo.
L’incontro
Presente l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, il direttore generale dell’assessorato, Salvatore Iacolino, il direttore generale del Dasoe, Salvatore Requirez. La Regione Siciliana è stata la prima nel nostro Paese a dotarsi di un programma di prevenzione primaria delle malattie croniche non trasmissibili, iniziato con il Progetto Fed nel 2013 e, oggi, ulteriormente sviluppato nel programma regionale SViMed per la promozione e rivalorizzazione dello stile di vita Mediterraneo. La premiazione dell’ideatore del nuovo logo di SViMed, lo studente Ettore Platania
All’incontro, organizzato da Biba Group e rivolto, tra gli altri, ai medici gastroenterologi, nutrizionisti ed esperti del settore ha preso parte una rappresentanza di decine di scolaresche di tutta la Sicilia che hanno partecipato al bando per l’ideazione del logo del nuovo programma “SViMed”. È stato premiato il vincitore del concorso, Ettore Platania, studente della 2^ E della scuola media statale Virgilio di Paternò, in provincia di Catania che, per la grafica, si è ispirato alle caratteristiche dell’Isola e alla sezione aurea.
Le parole della Volo
L’assessore alla Salute Giovanna Volo ha aperto i lavori del convegno “Dieta mediterranea e sistemi alimentari sostenibili nella prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili”. “La qualità dello stile di vita a cui l’alimentazione e la dieta si collegano strettamente – ha affermato l’assessore Volo – non è un argomento nuovo per chi si occupa di prevenzione. Si sta finalmente diffondendo la consapevolezza che l’obesità infantile è la causa di malattie che affliggono le persone nell’età adulta. Se un bambino robusto prima era simbolo di salute e ricchezza, adesso si sa che non è così e che limitare i piaceri alimentari, il giusto, garantisce una vita sana e serena”.
“Quando si parla di dieta mediterranea – ha spiegato Toti Amato, presidente dell’Ordine dei Medici – non si parla solo di cibi e di come vengono prodotti ma di una vera e propria filosofia che insegna come comportarsi e il rispetto per l’ambiente, in linea con quanto affermato da Papa Francesco nel Laudato Sì del 2013”. Per il direttore generale del Dasoe, Salvatore Requirez: “La Regione Siciliana, attraverso l’assessorato alla Salute, si impegna in una campagna continua della diffusione dei corretti stili di vita e della dieta mediterranea, aggiornando gli interventi orientati alla prevenzione delle patologie cronico degenerative compresi i tumori ma anche nei sistemi di coinvolgimento di altre istituzioni non solo quelle del mondo sanitario”.
“È riconosciuto a livello mondiale che la dieta mediterranea, che predilige frutta, cereali e legumi, riducendo al minimo carne e cibi grassi – afferma Giovanni Caramazza, coordinatore regionale di educazione fisica e sportiva dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia -, serva a prevenire gravi malattie come il diabete e alcuni tipi di carcinoma. Procura tanti vantaggi anche dal punto di vista naturalistico ed economico e va promossa in tutte le sedi e soprattutto nelle scuole. I nostri adolescenti sono carenti nell’attività motoria e la scuola può e deve fare tanto”.
Professore Costantino: “Forte impatto sulla popolazione”
Il professore Claudio Costantino, docente di Promozione della salute dell’Università di Palermo ha aggiunto: “Le patologie collegate alla mancata aderenza ai principi della dieta mediterranea e agli stili di vita sani e, in particolare, all’attività fisica, in Sicilia hanno un forte impatto sulla popolazione e sui sistemi sanitari. Il diabete di tipo 2 ha una forte prevalenza con quasi il 4% della popolazione e ha ricadute sia dal punto di vista delle malattie cardiovascolari, sia tumorali che richiedono ospedalizzazioni e ricoveri. I due tumori più diffusi alla mammella e alla prostata hanno una forte componente legata alla sedentarietà, all’obesità e alla scorretta alimentazione. Bisogna imporre il sistema mediterraneo sugli adulti e intervenire sui bambini. Un bambino obeso sarà marchiato a vita e sarà sempre a rischio. Meno tablet, tv e più movimento, frutta e verdura”.
Commenta con Facebook