“Oggi è una bellissima giornata, sono felicissima di rientrare a scuola con i miei alunni”. Lo ha detto Rosa Maria Dell’Aria la docente dell’istituto Vittorio Emanuele III di Palermo, sospesa per due settimane dall’ufficio scolastico provinciale – per non aver vigilato su una ricerca dei propri alunni che hanno accostato le leggi razziali del ’38 al decreto sicurezza del ministro Salvini – e rientrata oggi alla prima ora.

“Continuerò a insegnare ai miei ragazzi a crescere, a riflettere a non essere indifferenti – ha detto l’insegnante – e a prendersi cura dell’altro, a essere consapevoli”. La prof ha detto che oggi insegnerà Storia e ai cronisti che le hanno chiesto se in classe si parlerà di Europa ha risposto: “Sì, che per me è un valore. Gli alunni della I e II E e della II B informatica hanno donato alla docente 15 rose rosse, una per ogni giorno di sospensione, mentre i colleghi le hanno regalato una pianta di orchidee.

In queste due settimane Rosa Maria Dell’Aria ha ricevuto grande solidarietà dal mondo politico e della scuola.

“Non credo che la professoressa intenda tenersi questa, chiamiamola così, ‘macchia’ al termine di una carriera da insegnante modello. Sono certo che i suoi legali faranno ricorso se non ci sarà un altro provvedimento che annulla la sospensione”. L’ha detto il vice preside dell’Iti Vittorio Emanuele III di Palermo, Giuseppe Castrogiovanni, commentando la sospensione di 15 giorni della professoressa Rosa Maria Dell’Aria, rientrata oggi a scuola.

“Credo – ha aggiunto Castrogiovanni – che il preside abbia avviato contatti col ministero e l’ufficio scolastico per trovare una soluzione e annullare gli effetti di un provvedimento apparso ingiusto e sproporzionato a tutt’Italia”.

Cara professoressa, scriviamo questa lettera per dirle quanto siamo orgogliosi di averla incontrata e conosciuta durante il nostro percorso di vita. Le sue critiche, i suoi rimproveri, i suoi complimenti, i suoi insegnamenti non hanno fatto altro che aiutarci a crescere. Grazie a lei abbiamo imparato a non avere paura di esprimere la nostra opinione e che il confronto è sempre la cosa migliore per risolvere tutto. Le ingiustizie si subiscono, ma per abbattere una donna forte come lei serve molto di più”. Così i ragazzi della I, II E e della II B informatica dell’istituto Vittorio Emanuele III di Palermo, che hanno letto il testo vergato su una una pergamena consegnata all’insegnante Rosa Maria Dell’Aria nell’aula dedicata a Vincenzo Li Muli, agente ucciso nella strage di via D’Amelio e che fu alunno della scuola.

“Possiamo solamente immaginare – aggiungono i ragazzi nella missiva – quanto sia stata dura rimanere lontana dalla scuola, per una professoressa come lei che crede profondamente nel suo lavoro e sempre desiderosa di trasmettere le sue conoscenze a dei poveri disgraziati come noi, ma questo non diciamolo resta un nostro segreto. Quindici lunghi giorni che sembravano non finire mai, giorni in cui non riuscivamo quasi a respirare… Ci mancava Dell’Aria”.

“Ho ripreso il mio lavoro con grande gioia, in modo normale, facendo lezione di Storia così come previsto dall’orario scolastico. Ricevere questo grande affetto e così tanti attestati di stima e solidarietà da parte di tutti non può che farmi piacere”. Sono le parole della professoressa Rosa Maria Dell’Aria all’uscita da scuola.
“È una bella sensazione – aggiunge la docente – sentirsi voluta bene, sopratutto dai propri alunni; sono stati eccezionali loro e tutti: colleghi, personale amministrativo. Una bella giornata“.

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