Nonostante i proclami del sindaco Orlando non vi è ancora traccia delle ordinanze che istituiscono le nuove  isole pedonali per garantire più spazio ai locali per tavoli e sedie. Nel corso del consiglio comunale di ieri lo stesso primo cittadino ha battuto i pugni sollecitando gli assessori a fare presto. A un mese dall’annuncio, ancora nulla è stato fatto e le autorizzazioni che concedono il suolo pubblico ai ristoranti e pub già rilasciate sono solo 15. I numeri però parlano di 197 richieste.

“Nei prossimi giorni ci sarà un’ulteriore accelerazione nel rilascio delle pratiche – hanno detto i due assessori comunali Leopoldo Piampiano e Giusto Catania in una nota -. Sono in via di definizione alcune ordinanze sindacali che intervengono sulla pedonalizzazione temporanea di spazi urbani”. Intanto i ristoratori e i gestori di bar e pub fremono visto che non è possibile garantire dentro i propri locali le misure di distanziamento sociale in vigore.

Sui ritardi protestano le associazioni di categoria tra cui Fipe di Confcommercio. “Sono passati quasi due mesi, l’estate sta per finire — dice Antonio Cottone, responsabile della Fipe di Confcommercio — io capisco le difficoltà tecniche ma se le risposte arrivano troppo tardi saranno inutili”.

Lo step che dovrebbe sbloccare l’impasse è comunque l’istituzione delle isole pedonali promesse da Orlando che darebbero molto più spazio a disposizione per montare tavolini, sedie e gazebo. Le ordinanza devono essere firmate da Orlando in attesa che si pronunci il Consiglio comunale.

Altro scoglio da superare è quello relativo alla Ztl e alle strisce blu che torneranno ad essere attivi dal 3 agosto, salvo ripensamenti dell’ultima ora. A partire dal 3, la sosta tornerà a costare un euro l’ora e l’ingresso in centro 5 euro al giorno. E si pagherà anche per l’accesso il venerdì e il sabato dalle 23 alle 6 del mattino. Un fatto che fa storcere il naso alle associazioni di categoria dei commercianti che però nei giorni scorsi hanno ricevuto un boccone amaro, quello della conferma che la Ztl di Palermo è legittima.

“L’amministrazione attiva di Palermo – ha dichiarato il Presidente di Confimprese Palermo Giovanni Felice – utilizza la ZTL come arma di distrazione di massa, evitando cosi di affrontare i problemi di Palermo, del suo funzionamento ordinario, delle ipotesi di sviluppo possibile. Nei giorni scorsi, dopo l’emanazione della sentenza del TAR – continua Giovanni Felice – sulle ali della vittoria giudiziaria, l’assessore Catania annunciava trionfante la possibilità di allargare la ZTL. Festeggiare una sentenza che stabilisce che una ordinanza segue i profili di legge va bene, ma chi fa politica sulle azioni messe in campo dovrebbe fare delle analisi, valutare i risultati e poi agire di conseguenza”.

“Degli effetti disastrosi della ZTL su commercio ed artigianato abbiamo parlato spesso– conclude Giovanni Felice – ma quello che è peggio e che questi sacrifici ampiamente preventivati dovevano servire a migliorare la qualità dell’area a Palermo. Accade invece che dal 1 giugno 2020 ad oggi, senza ZTL le due centraline poste a Piazza Indipendenza ed alla Stazione Centrale, non hanno mai superato la soglia di tolleranza, mentre nel periodo corrispondente del 2019 in piazza Indipendenza si sono superati i limiti per 8 volte mentre a Piazza Giulio Cesare 11 volte. Forse se invece di parlare del sesso degli Angeli l’assessore Catania affrontasse seriamente l’argomento, forse potremmo dare una mano a questa città ed alle attività economiche che in essa operano”.

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