Il Comune di Palermo è recentemente rientrato in asse sotto il profilo contabile. Dopo l’approvazione del bilancio di previsione 22-24 prima e del bilancio consolidato poi, l’Amministrazione guidata da Roberto Lagalla ha posto fino ad un interregno di gestione provvisoria perdurante dal 2020. Fatto che ha sbloccato una serie di risorse finanziarie fondamentali per l’Ente. Fra queste gli oltre 300 milioni di euro giacenti al ministero del Tesoro. Rimane però aperta la questione dell’accordo con lo Stato e del relativo piano di riequilibrio. Da Roma non sono ancora arrivati cambiamenti sostanziali in termini di risorse disponibili (ferme a 180 milioni di euro), anche se il sindaco Roberto Lagalla si è detto ottimista in tal senso. Positività che dovrà essere tramutata in fatti concreti per dare a Palazzo delle Aquile un futuro sostenibile.

Lagalla, il bilancio e il piano di riequilibrio

Un percorso sul quale Roberto Lagalla, durante la conferenza stampa di oggi convocata per fare il punto sull’attività dell’Amministrazione, ha ricostruito i passaggi che hanno riportato il Comune di Palermo in asse.  “Il bilancio 22-24 è il punto d’arrivo di un percorso che è durato più di qualche mese. E’ certamente il trampolino da cui ripartire per dare continuità alla gestione amministrativa del Comune nel corso del 2023. Un anno che sarà segnato dal piano di riequilibrio, subito dopo la sottoscrizione dell’accordo con lo Stato, e il bilancio 2023-25“.

Ed è proprio sul piano di riequilibrio e la relativa interconnessione con l’accordo con lo Stato, sul quale la Giunta ha approvato a dicembre la bozza da proporre al Ministero, che il sindaco evidenzia, a suo dire, i vantaggi apportati alla vita tributaria della città.

“I 180 milioni di euro attuano e finanziano il patto con lo Stato, che è cosa diversa dal piano di riequilibrio che segue il patto – ha sottolineato Roberto Lagalla -. Somme a cui si aggiungono 40 milioni nel 2024 e alcune economie rese possibili dalla legge finanziaria per circa 12 milioni di euro nel 2023. Il piano di riequilibrio è un addendo applicativo del patto con lo Stato e che viene dopo lo stesso. Si continua a dire che il piano di riequilibrio è lo stesso della precedente Amministrazione. E’ vero, perchè non vi abbiamo messo mano. Ciò al netto di stemperare un aumento da circa 50 milioni di euro di Irpef che i cittadini palermitani avrebbero dovuto pagare a fronte di non si sa che cosa. Abbiamo inoltre previsto un abbattimento dell’80% degli incrementi previsti per l’Irpef con riferimento all’annualità del 2023. Se questo è dire che sono gli stessi atti io sono imperatore della Cina“, ha chiosato sarcasticamente il sindaco.

Varchi: “Ripristinata credibilità del Comune di Palermo”

Conferenza nella quale il primo cittadino ha personalmente ringraziato il vicesindaco Carolina Varchi. Senza girarci troppo intorno l’esponente di Fratelli d’Italia, molto vicina a Giorgia Meloni, viene considerata la testa di ponte per interconnettere Palazzo delle Aquile agli uffici romani. Luogo dal quale, ci si aspetta, arrivino maggiori risorse di quelle concordate dalla precedente amministrazione. Un iter non facile e sul quale la deputata nazionale si sta muovendo con cautela, recuperando in primis quella credibilità che l’esponente di centrodestra ritiene fondamentale per il buon esito delle trattative.

“All’atto del nostro insediamento, abbiamo trovato una macchina comunale che, sotto il profilo della contabilità, era ferma – ha evidenziato Carolina Varchi -. A dicembre sono terminati 24 mesi di gestione provvisoria. Credo che fosse inimmaginabile gestire la città in questo modo. Abbiamo ritenuto che la priorità era recuperare, all’occhio dei nostri interlocutori, quella credibilità che avevamo perso. Fatto portato a compimento con l’approvazione degli atti mancanti. Con riguardo al cronoprogramma, abbiamo richiesto diverse cose, che siamo riusciti a portare a casa. Fra queste, la possibilità di un ulteriore proroga per la sottoscrizione del patto entro il 31 gennaio. Inoltre, questa volta, vi è un impegno corale dell’Amministrazione e degli uffici sul cronoprogramma da porre in essere”.

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