Tornano a protestare i lavoratori Asu del settore dei Beni Culturali in Sicilia. Sciopereranno per tre giorni, dal 22 al 24 giugno e avanzano fortemente una richiesta, ovvero le dimissioni dell’assessore Alberto Samonà.
I segretari di Ale Ugl, Ugl Autonomie Sicilia, Cobas-Codir, Confintesa, Usb e Cgil Fp lo hanno annunciato tramite una nota inviata al governatore Musumeci, all’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, all’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, all’assessore regionale alla Famiglia, alle Politiche Sociali e al Lavoro, Antonio Scavone, a tutti i gruppi parlamentari dell’Ars, al dirigente generale del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Calogero Franco Fazio, al dirigente generale del Dipartimento Regionale Lavoro, Gaetano Sciacca, a tutti i lavoratori Asu in servizio presso i siti culturali siciliani

Oltre 280 lavoratori “utilizzati in base a illegittimi protocolli di intesa”

I sindacalisti, a inizio nota, rimarcano il percorso che li ha portati sin qui e dichiarano: “Da oltre un anno le scriventi organizzazioni sindacali hanno cercato di sensibilizzare il Governo Regionale ed in particolare l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana in ordine alla problematica inerente i circa 280 lavoratori ASU ormai da 8 anni in servizio presso i siti periferici afferenti al Dipartimento Regionale dei Beni Culturali.
Si ricorda che con sentenza n° 199/2020 pubblicata in G.U. 09/09/2020 n° 37 la Corte Costituzionale ha
sancito il transito in utilizzazione diretta presso il Dipartimento Regionale Beni Culturali di circa 280 lavoratori ASU , utilizzati fino a Febbraio 2019 presso i siti culturali siciliani in virtù di illegittimi protocolli d’intesa promossi dal Dipartimento Regionale Beni Lavoro d’intesa con il Dipartimento Regionale dei Beni Culturali”.

“Provvedere a individuare un percorso di stabilizzazione”

Spiegano ancora: “Per gli effetti della sentenza n° 199/2020 già citata, la Regione Siciliana e nella fattispecie l’Assessorato Regionale Beni Culturali, assurge di diritto ad Ente Utilizzatore dei lavoratori di che trattasi.
Sull’Ente Utilizzatore in ossequio alle disposizioni di cui al Dlgs. 81/2000, alla L.R. 24/2000 ed all’art. 11
della L.R. 8/2017 grava incontrovertibilmente l’incombenza di provvedere ad individuare un percorso di
stabilizzazione lavorativo”.

“Regione e assessorato Beni culturali inadempienti”

“La Regione Siciliana e nello specifico l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali nonostante gli obblighi
inderogabili di legge non ha provveduto ancora a predisporre un programma di fuoriuscita per il personale
di che trattasi persistendo nell’ingiustificata inadempienza in ordine a quanto previsto dalla normativa
nazionale e regionale vigente in materia di personale ASU”.

La mancata integrazione salariale, ancora in attesa di un incontro

“Da Luglio 2021 ad ora previ incontri con il Dipartimento Regionale dei Beni Culturali, si è cercato invano, nelle
more della definizione dei processi di stabilizzazione di garantire a detto personale ASU, un’integrazione
salariale nel rispetto delle disposizioni di cui all’art. 8 del Dlgs. 468/97.
Nell’ultimo incontro tra le scriventi organizzazioni sindacali e il Dipartimento Regionale dei Beni Culturali avvenuto in data 06/06/2022 sempre nell’ottica collaborativa e costruttiva, al fine di superare le criticità finanziarie in ordine alla concessione di un’integrazione salariale del personale ASU in parola, su richiesta delle scriventi organizzazioni sindacali, il Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali, nonché il Capo di Gabinetto dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali erano addivenuti alla decisione condivisa di convocare “a stretto giro di posta” Il Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro ed il Ragioniere Generale della regione Siciliana, ma, in atto, nonostante l’impegno assunto dagli “attori istituzionali” citati non solo nei confronti delle organizzazioni sindacali ma anche e soprattutto nei confronti dei lavoratori utilizzati, si rimane incomprensibilmente ancora in attesa di un risolutivo incontro”.

La richiesta: “Samonà si dimetta”, sciopero dal 22 al 24 giugno

I sindacati tuonano: “E’ intollerabile la superficialità e la scellerata “leggerezza” con le quali sia il
Dipartimento Regionale dei Beni Culturale e l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali affrontano le sorti di
280 nuclei familiari che devono vergognosamente vivere con appena 600 euro mensili, ragion per cui le
scriventi organizzazioni sindacali chiedono con forza le dimissioni dell’assessore regionale dei Beni Culturali, Alberto Samonà e del dirigente generale del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali, Calogero Franco Fazio, e per tutto quanto esposto proclamano lo sciopero di tutto il personale Asu in servizio presso i siti culturali siciliani per mercoledì 22 giugno, giovedì 23 giugno e venerdì 24 giugno 2022”.

Assemblee in alcuni siti culturali

La nota dei sindacati si conclude informando che tutto il personale Asu si radunerà in assemblea presso alcuni siti: Museo Salinas di Palermo, Soprintendenza dei Beni Culturali di Caltanissetta, Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, Parco Archeologico di Cava D’Ispica (Ragusa), Museo regionale “Agostino Pepoli” di Trapani, Museo regionale di Messina, Parco Archeologico Naxos Taormina.

(foto di repertorio)

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