Anche quest’anno Legambiente ha celebrato la “Giornata mondiale delle zone umide” con i suoi particolari ecosistemi. La Sicilia ha partecipato anche perché conta una ricca diversità biologica di piante, uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati. Le zone umide garantiscono ingenti risorse di acqua e cibo e altri servizi ecosistemici e svolgono una funzione fondamentale di mitigazione dai cambiamenti climatici. Il valore delle aree umide è costituito dal fatto che esse immagazzinano grandi quantità di carbonio e assorbono le piogge in eccesso, arginando così il rischio di inondazioni, rallentando l’insorgere della siccità e riducendo al minimo la penuria d’acqua.

Quattro temi e proposte

“In queste giornate dedicate alle zone umide, sono emersi almeno quattro temi e proposte – sottolinea Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia -. Parliamo dei Pantani Gelsari e Lentini, scrigni di biodiversità, che devono diventare riserva naturale, così come i pantani della Sicilia orientale e Capo Feto. A Palermo, con l’iniziativa al Gorgo di Santa Rosalia, abbiamo chiesto che venga riaperta la strada vecchia che porta al Santuario. E ancora, con l’iniziativa a Caltanissetta, la giusta valorizzazione di Lago Soprano, riserva abbandonata e mal gestita dall’ex Provincia. Ringraziamo tutte le persone che hanno partecipato agli eventi che abbiamo organizzato nell’ambito di PrezioseXNatura, una campagna che nei territori raccoglie sempre più consenso, che dimostra la crescita della sensibilità verso i temi della tutela dell’ambiente”.

Il flashmob di sabato

Nell’ambito della campagna “PrezioseXNatura”, sabato mattina si è tenuto un flash mob di Legambiente Sicilia per chiedere che i Pantani Gelsari e Lentini diventino una riserva naturale. “Insieme ai volontari dei circoli di Catania, Melilli, Augusta ed Enna – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – abbiamo esposto il nostro striscione per richiamare l’attenzione sui pantani Gelsasi e Lentini e chiediamo che l’area diventi riserva naturale”. I pantani vengono definiti dagli ambientalisti “scrigni di biodiversità”, forse tra i più importanti e preziosi. “Non sono luoghi – aggiunge Zanna – dove costruire case, strade e aree industriali. Si tratta di zone umide dove è assolutamente normale che, a seguito di piogge abbondanti, si verifichino allagamenti. Dobbiamo difendere questa naturalità dei pantani che non possono e non devono essere svuotati con inutili e dannosissime idrovore”.

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