Numerosi rappresentanti dei Comuni in dissesto e predissesto si sono riuniti, ieri pomeriggio, in videoconferenza, convocati dall’ANCI Sicilia, per discutere delle gravissime criticità finanziarie scaturite dall’emergenza COVID-19, che si sono, purtroppo e inevitabilmente, aggiunte a una condizione di estrema difficoltà che coinvolge parecchi comuni siciliani.

La Sicilia ha, infatti un indice di enti in dissesto, sotto piano di riequilibrio e strutturalmente deficitari non solo superiore a quello del resto d’Italia, ma anche a quello delle altre regioni del Mezzogiorno.

“In assenza di misure che possono fronteggiare questo stato di cose la condizione dei Comuni siciliani continuerà a peggiorare e aumenteranno i Comuni in dissesto, predissesto e strutturalmente deficitari”. Ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia.

“Sarebbe poi necessario rivedere i vincoli in materia di assunzione di personale – continua Orlando – valutando un differimento dell’entrata in vigore del DPCM 17 marzo 2020, con riferimento alla necessità di far fronte alla mancanza di figure apicali e alla stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato”.

“L’anomalia legata alla mancata armonizzazione fra la legislazione nazionale e quella regionale, soprattutto in tema di personale degli enti locali – aggiunge Mario Emanuele Alvano, segretario generale di ANCI Sicilia –  nega, infatti, ai comuni con difficoltà finanziarie, la possibilità di dotarsi di figure professionalmente adeguate e quasi sempre l’aggravarsi della situazione finanziaria di un Ente dipende proprio da piante organiche sottostimate”.
“Risulta poi importante – continua Alvano – mettere in atto alcuni interventi finalizzati a sospendere i termini dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato e quelli per l’approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale il cui rispetto risulta oggi, dopo la gravissima emergenza sanitaria ed economica che ha colpito l’Italia, assolutamente insostenibile”.

Dall’incontro è emersa, inoltre, l’importanza dell’approvazione di alcuni emendamenti già proposti dall’ANCI in merito all’aumento delle anticipazioni di liquidità e alla rinegoziazione dei mutui.
“E’ necessario consentire il ricorso ad anticipazioni straordinarie ponendo l’onere degli interessi totalmente a carico dello Stato– dichiara Luca Cannata, vice presidente vicario di ANCI Sicilia – e permettendo anche agli Enti in dissesto e predissesto di usufruire, alla luce dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, di contributi straordinari e di tutte le misure di alleggerimento degli oneri di rimborso prestiti che diverse istituzioni finanziarie stanno attivando in queste settimane”.
Il punto fondamentale su cui tutti i partecipanti all’incontro sono stati d’accordo è quello relativo alla necessità di un intervento sulla riscossione dei tributi locali.

“Resta infatti, la necessità – conclude il presidente Orlando – di una profonda revisione dell’attuale assetto normativo in materia di riscossione dei tributi locali prevedendo la riscossione della TARI tramite la bolletta dell’energia elettrica o attraverso una modalità parimenti efficace”.