Esulta il deputato regionale Nicola D’Agostino per una legge che sta prendendo forma in Sicilia e che prevede l’introduzione nelle scuole dell’isola dell’insegnamento della lingua e cultura siciliane nelle scuole. Si tratta dell’applicazione delle leggi nazionali sull’autonomia scolastica siciliana, introducendo quindi nuove materia negli istituti siciliani. Per il parlamentare, che aveva proposto questo disegno di legge che poi fu votato dall’Ars nel 2011 si tratta di un passo avanti verso il compimento dell’autonomia nel recupero della tradizione culturale.
“Storia, lingua e letteratura siciliana finalmente applicata”
“Grazie al Presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla – commenta D’Agostino, capogruppo di Italia Viva all’Ars – per le iniziative intraprese dopo l’oblio del predente governo regionale guidato da Rosario Crocetta. Finalmente la legge da me proposta e dall’Ars votata nel 2011, durante la presidenza di Raffaele Lombardo, prende vita. Nasceva dalla possibilità data dalla riforma Gelmini di poter personalizzare le attività dell’orario scolastico. L’input politico era quello di approfondire storia, letteratura e lingua siciliana: un patrimonio culturale sottovalutato dai libri di istruzione tradizionali. Adesso che centinaia di docenti sono formati e che libri e siti aiuteranno nel reperimento delle fonti inizia un percorso di conoscenza e consapevolezza che interesserà le nuove generazioni”.
Cosa prevede il testo della legge
Il disegno di legge in questione che fu votato favorevolmente 10 anni fa si propone di promuovere la valorizzazione e l’insegnamento della storia, della letteratura e della lingua siciliana nelle scuole di ogni ordine e grado. A tal fine, sono previsti appositi moduli didattici, all’interno dei piani obbligatori di studio definiti dalla normativa nazionale, nell’ambito della quota regionale riservata dalla legge e nel rispetto dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. La storia, la letteratura e la lingua siciliana sono così individuati come strumenti didattici di valorizzazione dell’identità siciliana e come tratti distintivi del sistema educativo dell’Isola, in relazione alla quota regionale dei piani di studio personalizzati prevista dalla legge, così valorizzando la specificità della nostra cultura e l’autonomia delle Istituzioni scolastiche.
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