Sono le liste d’attesa troppo lunghe il problema maggiormente denunciato dai siciliani nei gazebo allestiti oggi dall’U.Di.Con (Unione Difesa dei Consumatori) negli ospedali delle tre maggiori province siciliane: Palermo, Catania e Messina.
I volontari Udicon hanno raccolto oltre duemila schede nelle quali i siciliani hanno rappresentato le loro lamentele. Dopo le liste d’attesa le segnalazioni più numerose hanno riguardato gli eccessivi tempi d’attesa nei Pronto soccorso dovuti alle carenze di personale (e dunque l’esigenza di accelerare sui concorsi), la necessità di rivolgersi fuori dalla regione per talune cure (i così detti ‘viaggi della speranza’) e la refezione ospedaliera bocciata dai ricoverati e dai loro parenti.
I dati raccolti oggi verranno elaborati nelle prossime settimane. A settembre l’esperienza verrà replicata nelle altre sei province dell’isola e solo dopo aver raccolto le segnalazioni da tutta la Sicilia verrà redatto il primo libro bianco della sanità isolana sulla base del quale l’Udicon presenterà le sue richieste e proposte dalla Regione.
“Si tratta di una battaglia che necessita del sostegno di tutti i cittadini, la sanità, soprattutto al Sud ed in questo caso in Sicilia, spesso non viene ricordata per battaglie storiche vinte, ma per capitolazioni da primato – scrive in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci – questo non possiamo e non vogliamo permetterlo, i cittadini in Italia devono avere a disposizione, in ogni Regione, gli stessi servizi”.
I punti di raccolta sono stati previsti a Palermo agli ospedali Cervello, Villa Sofia, Civico, Ospedale dei Bambini, Ospedale Cimino a Termini Imerese, Ospedale di Partinico ed Ospedale Ingrassia di Palermo; poi i due Policlinici di Catania e di Messina. Un’iniziativa che l’U.Di.Con. ha voluto fortemente per fare fronte ai tanti casi di malasanità che colpiscono in maniera frequente la Sicilia.
“Ringrazio molto il nostro Presidente U.Di.Con. per la Regione Sicilia, Pietro Feroce, per questa iniziativa lodevole e che non vuole far altro che dare voce a chi i disservizi li subisce quotidianamente, gli utenti – conclude Nesci – da questi gazebo usciranno fuori opinioni e denunce vere, per le quali le Istituzioni non potranno girare le spalle e dovranno dare delle immediate risposte per il futuro”.
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