Rimane alta l’attenzione sulla Missione Speranza e Carità di Palermo, dove sono sinora stati riscontrati 125 casi di Covid19.

Biagio Conte, fondatore della Missione che da anni accoglie a Palermo gli ‘ultimi’, si trova in pellegrinaggio all’estero. Stamane i missionari ed i numerosi volontari della Missione, hanno diffuso una nota con gli ultimi aggiornamenti sulla situazione.

Si legge nella nota: “Ha chiamato di nuovo Fratel Biagio. Ha chiesto notizie della Missione, dei fratelli ammalati, sta pregando molto. Anche dove lui si trova il contagio da virus è molto diffuso e per questo motivo rischia di non essere accolto lungo il suo cammino a piedi e di dormire tante volte per strada. Inoltre Fratel Davide sta tornando a Palermo e quindi Fratel Biagio continuerà da solo portando con se anche il grande carico interiore di quello che sta succedendo a Palermo. Gli siamo vicini con la preghiera: il Signore lo benedica, lo soccorra e lo assista in ogni istante del giorno e della notte.
Anche oggi Fratel Biagio ha chiesto a due cittadini palermitani che vivono in Inghilterra e che ha incontrato di poter inviare un altro messaggio video che condividiamo con tutti”.

Nel messaggio video Biagio Conte, ringraziando tutti coloro che sono in prima linea nella lotta al Covid19, dai sanitari alle forze dell’ordine, dice: “Coraggio, non vincerà il virus, vincerà il bene. Non perdiamo la speranza. Continuiamo a lottare insieme per costruire un mondo migliore. Insieme vinceremo contro l’emergenza”.

Si legge ancora nella nota dei volontari: “Questa mattina in via Decollati ci sarà un momento di preghiera comune tra tutti i fratelli di tutte le religioni. La preghiera sarà alle 10.00 e tutti missionari, volontari, benefattori, cittadini siamo chiamati a partecipare e ad unirci spiritualmente dovunque ci troviamo. Una preghiera perché venga sconfitto il virus e perché non si lascino da soli i poveri e gli ultimi di questa società.

Ieri intanto un altro passo importante è stato fatto: finalmente tutti i fratelli di via Decollati con patologie di base, più fragili e più a rischio sono stati sistemati in ambienti protetti con possibilità di monitorizzare le loro condizioni generali.
Nei primi giorni sono stati trasferiti i casi più gravi come pazienti dializzati o broncopatici. Alcuni di loro sono stati ricoverati in ospedale e non sono comunque in condizioni gravi.
A seguire sono stati trasferiti altri fratelli di via Decollati con diverse patologie come diabete, ipertensione, ipovedenti.
Adesso ci si sta dedicando alla cura di chi ha delle patologie di base e si trova in via Archirafi dove non ci sono casi di Covid.
Purtroppo alcuni dei casi trasferiti da via Decollati erano già positivi al Covid e quindi devono confrontarsi nei prossimi giorni con l’evoluzione di questo virus che, come sappiamo, spesso evolve in forma non grave.
Per loro chiediamo preghiera.
Il fatto di essere in una struttura con sanitari che li controllano ci fa stare più tranquilli.
Fratel Giovanni e Flavio, anche loro ricoverati, stanno meglio.
La situazione è sempre difficile soprattutto in via Decollati ma certamente questi piccoli passi fatti sono il frutto di questa collaborazione che si sta creando tra il comune, l’ASP, la Regione, le forze dell’ordine, la croce Rossa, le associazioni, il Covid Hotel San Paolo, i Medici senza frontiere, gli ospedali, la Missione e tutti gli altri che stanno collaborando. Stiamo assistendo con i nostri occhi a quello che un nostro conterraneo predicava e sperava: “Se ognuno fa qualcosa allora tutti insieme possiamo fare tanto” (don Pino Puglisi)

Continuiamo su questa strada di collaborazione alla Missione di Speranza e Carità ma anche in ogni parte delle città, nei vari quartieri, in ogni angolo della città e, come auspicava Fratel Biagio qualche anno fa, se ogni cittadino adottasse un povero riusciremmo ad aiutare e contribuiremmo ad affrontare tanti problemi sociali per evitare così che si formino sacche di povertà e sofferenza troppo grandi e troppo ingiuste.
Continuiamo ad aiutarci l’un l’altro, continuiamo ad aiutare la Missione con tutti gli aiuti possibili, anche attraverso una parola buona.
Chi sente di farlo continui a fare una preghiera a Dio perché aiuti tutti.
Con l’aiuto di Dio e con l’aiuto di chi fa il il bene riusciremo a superare questo momento, e potremo porre le basi per costruire una nuova civiltà più buona, più giusta, con più amore.
Rimaniamo uniti“.

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