“Un atto formale di censura e di richiamo alle sue responsabilità e al rispetto istituzionale del ruolo di rilievo che, mio tramite, le è stato affidato”. Si legge così nel provvedimento disciplinare che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha appena adottato nei confronti del “soggetto attuatore per l’emergenza Covid”, l’ingegnere Salvatore D’Urso.

“Intollerabili” le sue dichiarazioni nei confronti dei parlamentari Ars

Quest’ultimo è stato informato dal governatore dell’Isola con una lettera nella quale si definiscono “improvvide e intollerabili” le recenti dichiarazioni dell’ex dirigente generale attraverso i social, nei confronti di parlamentari dell’Assemblea regionale.

I contenuti del provvedimento

“Solo il contesto emergenziale – spiega Musumeci nella sua lettera – mi impone di non adottare momentaneamente decisioni di maggiore portata, fino alla revoca dell’incarico conferitole, comprendendo che ciò avrebbe drastiche conseguenze sulla celere prosecuzione dell’attività affidata e, quindi, sulla concreta ultimazione di decine di cantieri nelle strutture sanitarie dell’Isola”.

Nella missiva, il presidente invita ancora il professionista ad “evitare ogni esternazione che non sia strettamente connessa alla comunicazione delle attività emergenziali.

Se andazzo continua potrebbe arrivare la revoca dell’incarico

“Le conseguenze di un diverso comportamento porterebbero, per quanto in mio potere – scrive – ad una non auspicata ma necessaria revoca dell’incarico come peraltro richiestomi, in modo condivisibile, con atto formale dallo stesso Parlamento”.

Forza Italia all’Ars aveva presentato mozione per allontanamento

Nei giorni scorsi, Forza Italia all’Ars aveva presentato, per mano del capogruppo Tommaso Calderone, una mozione per mandare a casa D’Urso, coordinatore della struttura tecnica e soggetto attuatore dell’emergenza Covid in Sicilia. Si leggeva: “Ho appena presentato una mozione che impegna il Governo regionale – e per esso il presidente Musumeci – a revocare con effetto immediato l’incarico di coordinatore della struttura tecnica e soggetto attuatore dell’emergenza Covid in Sicilia, conferito al dott. Tuccio D’Urso”, dice Calderone.

“Oltraggiato il Parlamento siciliano”

Secondo Forza Italia, il coordinatore nominato da Musumeci, avrebbe oltraggiato l’Assemblea Regionale. “È spiacevole constatare che nonostante il ruolo che ricopre, si permetta di oltraggiare il Parlamento siciliano, mancandogli di rispetto con attacchi volgari e sconsiderati tramite i propri canali social. Il suo modo di agire lede il rapporto di fiducia che deve esistere tra le parti. Ricordo che, come sancito dal Codice di comportamento dei dipendenti della Regione Siciliana – art. 1 comma 1, art. 2 comma 2 e art. 3 comma 1 – il rispetto delle istituzioni si applica non solo a chi ha un rapporto di dipendenza in seno alla PA, ma anche ai consulenti che ricoprono incarichi esterni – come nel caso dell’ex dirigente regionale D’Urso”.

Il post incriminato

Nei giorni scorsi, D’Urso è finito sotto accusa per un post, poi rimosso, col quale criticava i deputati di maggioranza e di opposizione per avere bocciato la norma che avrebbe consentito ad alcuni superburocrati, lui incluso, di restare in carica per altri tre anni.

Il doppio voto contestato da D’Urso

La vicenda è quella relativa alle due volte in cui Parlamento siciliano ha presentato un disegno dei legge volto alla proroga per tre anni dei dirigenti in servizio alla Regione che andavano in pensione nell’anno 2020. “Per due volte il parlamento ha respinto il disegno di legge.

“La prima volta sono mancati dei voti – ha replicato D’Urso a BlogSicilia –. I parlamentari hanno votato ma i voti non erano presenti. Nel corso della seconda votazione si sono riscontrati due voti falsi. Voti da due parlamentari che non presenti in aula”. Il coordinatore della struttura tecnica e soggetto attuatore dell’emergenza Covid in Sicilia ha anche estrapolato i filmati relativi alle due sedute.