Via libera all’Ars al disegno di legge che prevede l’istituzione delle Zone Franche Montane.
L’Ars ha approvato il disegno di legge-voto. Per avere concreta attuazione la legge dovrà adesso essere esaminata ed approvata dal Parlamento nazionale. “Seguiremo l’iter di questa norma in quello che sarà il suo percorso al parlamento nazionale”, ha detto in aula l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano che ha ringraziato le forze politiche per il sostegno trasversale al ddl.
Il voto al ddl è arrivato ad unanimità con il “sì” dei 55 deputati presenti. Subito dopo il Pd ha chiesto, con un ordine del giorno approvato dall’aula come “raccomandazione”, l’impegno del governo a non tagliare fondi ai comuni montani nell’ambito della prossima manovra. Nello spazio di Sala d’Ercole riservata al pubblico, durante i lavori d’aula erano presenti sindaci ed amministratori di diversi comuni montani siciliani.
Ma adesso che la legge c’è è necessario passare dalle enunciazioni di principio ai fatti. L’approvazione della norma è stata possibile perchè priva di spesa. E’ una norma storica perchè stabilisce un principio mai stabilito per legge prima e mette i cittadini ‘svantaggiati’ dall’essere nati e abitanti nelle comunità montane al centro di una azione di perequazione. Ma perchè questo diventi concretamente fattivo serve che si proceda in raccordo con lo Stato. Uno stimolo, insomma, a chiudere un accordo Stato Regione sull’attuazione dello Statuto e in particolare degli aspetti fiscali dello Statuto, che si attende da decenni. Una attesa che rischia di diventare secolare.
Diversamente, senza accordo sulle norme attuative dello Statuto, la orma sulle Zfm ha una sola altra possibilità di diventare efficace ovvero l’approvazione in doppia lettura dai due rami del Parlamento nazionale entro questa legislatura.E sapere quanto ancora durerà questa legislatura nazionale non è cosa semplice viste le tensioni attuali.
Ma in fase di approvazione della legge è arrivato anche un emendamento ‘sorpresa’. Dal 1 gennaio 2020 “Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, pari a euro 300 milioni di euro annui, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica…”. Questo passaggio è stato inserito all’articolo 6. Di fatto una norma senza spesa diventa una norma di spesa ma ci vorrà sempre un sì romano che non sarà cosa da poco. Senza considerare che certamente questi 300 milioni non basterebbero.
Ma per il momento ci si gode il risultato senza precedenti. “Attendavamo questo momento da 1706 giorni. Ora il destino delle aree di montagna, per lo più dimenticate, è nelle mani dello Stato che dovrà indirizzare la Commissione paritetica Stato/Regione – unico organismo istituzionalmente preposto a questo – a destinare una parte dei cespiti tributari maturati in Sicilia al finanziamento delle “aree ZFM”, che il presidente della Regione dovrà individuare entro i prossimi sei mesi. Abbiamo individuato quello dell’Iva all’importazione che, per il 2018, ha maturato 2.104.803.652,41 di Euro. Allo Stato chiediamo di essere leale con la Sicilia, atteggiamento che in passato è mancato soprattutto nei confronti dei resilienti delle montagne dell’isola. Rivendichiamo la corretta definizione dei rapporti finanziari con lo Stato. Si tratta di definire urgentemente le norme di attuazione dello Statuto che nel passato o sono state realizzate come “norme modificative” (quindi nulle) o non sono state mai previste. Le ZFM in tal senso costituiranno l’ennesima occasione per emanare norme rispettose dello Statuto siciliano, nel passato ignorato con i risultati palesemente visibili”dice soddisfatto Vincenzo Lapunzina, coordinatore regionale del Comitato per l’Istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia.
“Dopo un percorso che abbiamo seguito con rigore e zelo e con spirito di collaborazione bipartisan,con l’approvazione della legge regionale sulle Zfm si dà una risposta concreta a circa 132 comuni montani dell’intera sicilia.Adesso si aspetta il passaggio del Governo Nazionale e degli accordi Stato-Regione tramite la commissione paritetica per liberare le risorse finanziarie ed evitare finalmente questi processi di desertificazione umana e produttiva che questi cittadini non meritano – sottolinea il presidente della Commissione Bilancio Riccardo Savona -. Aree,quelle montane che,soprattutto negli ultimi anni sono state abbandonate dalle Istituzioni,adesso ci sono gli spazi normativi e finanziari per aprire una nuova fase e subito dopo gli ultimi step,questa norma potrà vedere l’attuazione dando finalmente la luce per comunità, cittadini e amministrazioni locali. Tutto ciò avrà uno scopo precipuo che si riverbererà in una serie di opportunità con le agevolazioni fiscali,tributarie e degli investimenti produttivi(Irpef,Ires,Iva e decontribuzione per i nuovi assunti) che saranno un toccasana. Questo è l’elemento essenziale per i comuni e i residenti delle aree interne già a forte rischio spopolamento,da ora in avanti questi comuni potranno avere la seria opportunità di ripartire con la speranza che si possa accelerare con la messa in sicurezza anche dei collegamenti stradali che hanno bisogno di una fortissima manutenzione e interventi primari per rendere più agevoli gli spostamenti che a oggi presentano criticità di tutti i tipi.Le Istituzioni devono solo perseguire il fine della leale collaborazione tutelando e garantendo l’identità e il futuro di questi paesi che sono una risorsa in termini di contenuti per tutta la regione siciliana”.
“Mi auguro che le forze politiche siciliane presenti nel Parlamento regionale colgano l’importanza della vasta convergenza che abbiamo visto in Aula sul via libera alla legge voto per l’istituzione delle zone franche montane. L’unità d’intenti e la collaborazione per risolvere i problemi dei siciliani non può essere un fatto occasionale” afferma l’assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano.
Turano indica poi nella prossima finanziaria la possibilità di “lavorare in modo diverso, collaborando per far fronte ad una situazione oggettivamente difficile che richiede grande senso di responsabilità”.
Sull’ok alle zone franche montane l’assessore alle Attività produttive sottolinea che si tratta “di un provvedimento che simboleggia una rinnovata attenzione per i comuni montani, comuni che il governo Musumeci non ha voluto escludere dall’identificazione e delimitazione delle zone economiche speciali che contiamo possano essere approvate dal governo nazionale nel 2020”.
“Adesso – conclude Turano – con gli uffici dell’assessorato Attività produttive ci adopereremo per portare quanto prima in giunta l’individuazione dei comuni che faranno parte delle ZFM ma è fondamentale che tutte le istituzioni siciliane si occupino di seguire l’indispensabile passaggio romano perché si arrivi al voto finale in tempi stretti”.
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