Stipendi di luglio in ritardo, turni di lavoro massacranti, persino addebiti in busta paga per danni ai mezzi aziendali. Sono alcune delle criticità evidenziate dalla Fials 118 Sicilia che chiedono un’audizione in commissione Salute all’Ars e si dicono pronti a scendere in piazza per una situazione diventata insostenibile.

“Abbandonati dalla classe politica regionale”

“Quanto accade in questi giorni al personale autista soccorritore Seus – scrive il coordinamento regionale Fials 118 – sta incrementando esponenzialmente il carico di stress psicofisico, giunto già a livelli insostenibili. Da eroi a bastonati, questo sta accadendo ai lavoratori del 118 in Sicilia. Ci sentiamo abbandonati soprattutto dalla classe politica dirigente regionale, che fa orecchie da mercante alle reiterate richieste di audizione volte a chiedere migliori condizioni lavorative e tutto ciò che spetterebbe a questi lavoratori”.

Le criticità denunciate

Tra le criticità riscontrate ci sono “il ritardo del pagamento della retribuzione relativa al mese di luglio, comprensiva di incentivi e rimborsi Irpef, la contrattazione decentrata interrotta, in cui sono in ballo i nuovi istituti previsti dal recente rinnovo del contratto collettivo e quelli inseriti all’interno della stessa contrattazione come i buoni pasto, i livelli di fascia, la pronta disponibilità, che doveva portare alla stipula del contratto integrativo aziendale”.

Proibitive condizioni di lavoro

E ancora, la Fials ricorda “il mancato rinnovo del contratto di servizio scaduto il 31 dicembre scorso, con proroghe temporanee in vista del rinnovo per il prossimo triennio e il nuovo orario di lavoro con turni da 12 ore e sequenze lavorative massacranti, con la mancata assegnazione di riposi, ferie e altri permessi, senza preavvisi, né spiegazioni, unitamente alle proibitive condizioni di lavoro dovute alle alte temperature del periodo estivo, alla ripresa dei casi da infezione da covid e alla riduzione dell’organico per via delle ferie”.

Palese carenza di personale

La Fials segnala “una palese carenza di personale, soprattutto nella Sicilia orientale, che aumenta il grado di stress psicofisico di tutto il personale e continui e illegittimi addebiti in busta paga per danni ai mezzi aziendali, in palese violazione delle normative vigenti che regolamentano tali diatribe. A tutto questo – prosegue la Fials – si aggiunge una ulteriore incombenza a carico delle postazioni medicalizzate con infermiere, che anche in caso di assenza di personale sono obbligate a proseguire il servizio con equipaggio ridotto a due elementi, nonostante le normative e decreti vigenti impongano una composizione minima di tre”.

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