Sedici artisti contemporanei in esposizione a Palazzo Reale, dal 22 aprile al 31 ottobre nelle sale Duca di Montalto.

La rinascita contro la disumanità, 28 opere di 16 artisti

Una mostra che vuole essere una testimonianza di rinascita contro la “disumanità” imperante, conseguenza di guerre e della pandemia. Ventotto opere di 16 artisti: Alberto Burri, Saint Clair Cemin, Tony Cragg, Zhang Cragg, Zhang Hong Mei, Anselm Kiefer, Jeff Koons, Sol Le Witt, Emil Lukas, Mimmo Paladino, Claudio Parmiggiani, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Tania Pistone, Andres Serrano, Ai Wewei, Gilberto Zorio.

Il legame con la Sicilia

Questa volta, la Fondazione Federico II ha deciso di puntare sull’arte contemporanea, per quella che molto probabilmente sarà l’ultima mostra prima della fine del mandato da presidente dell’Ars per Gianfranco Miccichè.
Pur essendo guidata da una visione di matrice internazionale, l’esposizione non poteva tralasciare il legame con la Sicilia e così il “Grande Bianco Cretto” di Burri rimanda il visitatore all’elaborazione del lutto e della morte di cui è una sorta di gigantografia il cretto di Gibellina.

“La rigenerazione di una terra da eventi nefasti”

“Ogni artista ha un posto speciale in questa mostra – ha detto il direttore generale della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso – ma non potevamo che partire e tenere conto del Cretto di Burri, prestito della Fondazione Burri, che vuole rappresentare la rigenerazione di una terra rispetto al sentimento di lutto generato da eventi nefasti, il terremoto a suo tempo che assurge a metafora nei confronti di un atteggiamento, il quale in Sicilia deve sempre essere di costruzione, partendo da materie difficili da superare ma che richiedono una proiezione verso il futuro”.

L’arte e la sua azione vivificante

Leitmotiv della collettiva, l’arte e la sua azione vivificante, dunque, come in Zhang Hong Mei che stende velari portatori di vita sulla terra e intorno ai corpi; oppure denuncia di modelli economici soverchianti che soffocano culture millenarie, legate ad espressioni artistiche antiche e raffinati. Tale è l’opera “Sunflower Seeds” di Ai Wewei. Tra i 28 manufatti anche sculture che focalizzano il dibattito sul rapporto fra materia e forma.

“La cultura è cura”

“Era importante – ha detto Miccichè – chiudere alla grande, dopo questi anni in cui la Fondazione Federico II ha avuto un livello di crescita di immagine nel panorama nazionale ed internazionale, che prima non esisteva. La mia preoccupazione è per quello che avverrà dopo. Non so chi sarà il prossimo presidente dell’Ars, ma il mio appello fin da ora è di non rovinare quello che è stato costruito. Non perdonerei che sia distrutto quello che è stato fatto, perché abbiamo creato uno spazio culturale in una città come Palermo che è sparita dal mondo della cultura. Durante la pandemia chiudeva tutto, ma noi ci attrezzavamo per aprire per primi, perché con la cultura si cura la depressione”.

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