Non si sono ancora concluse le operazioni di spoglio che in alcuni casi procedono molto a rilento e già parte il balletto delle dichiarazioni dalle quali sembra che abbiano vinto tutti. Forza Italia tiene, il Pd ha vinto a Terrasini, il movimento 5 stelle ad Alcamo e manda numerosi candidati al ballottaggio. ma allora chi ha perso?
Certamente ha perso il sistema dei partiti che abdica ad un sistema di liste civiche dietro le quali spesso si nascondo candidati di partito prima ancora che d’area per difenderli dalla sfiducia imperante nei confronti proprio dei partiti.
Un dato oggettivo è la costante crescita dei 5 stelle anche se l’exploit non è ‘definitivo’. Singolare anche il fatto che esista ancora una Sicilia in controtendenza che assegna risultati rilevanti al centrodestra in alcuni comuni soprattutto della Sicilia orientale.
E da qui parte l’analisi del Commissario di Forza Italia Gianfranco Micciché. “Il centrodestra regge. In due delle tre città italiane più importanti andiamo al ballottaggio – sottolinea Micciché -. A Roma, dove la politica ha per forza di cose lasciato il passo alla rabbia, se fossimo stati uniti avremmo superato Giachetti. Il Pd vince al primo turno solo a Cagliari, i 5 stelle non vanno oltre la protesta. Ma se nel Paese il centrodestra tiene bene, in Sicilia va ancora meglio. Vinciamo nettamente in alcune città importanti, come Vittoria, Lentini e soprattutto Caltagirone, dove la lista di Forza Italia ha quasi doppiato il Pd ed è il primo partito. Nel nisseno vinciamo noi. Nell’agrigentino e nel palermitano eleggiamo diversi consiglieri, candidati nelle liste civiche. Ad Alcamo superiamo il Pd. Bene a Patti e a Capo d’Orlando. Insomma, queste amministrative ci dicono che il centrodestra, unito, resta sempre un’opzione vincente. Ripartiamo da qui”.
“Non serve andare a Milano, basta Caltagirone, per capire che se il centrodestra è unito e ha un candidato credibile, non solo vince ma riduce il M5S a pura testimonianza di protesta gli fa eco Giusy Savarino da diventerà bellissima -. Vedi anche Giarre, Vittoria e Lentini. Poi certo se alle colpevoli spaccature si aggiungono i danni creati dalle pessime amministrazioni precedenti, come ad Alcamo e a Porto Empedocle, la protesta diventa incontenibile, e come dargli torto? Il pd di Renzi e di Crocetta che ha scippato i soldi dei siciliani e continua a ricattare i nostri Sindaci, in Sicilia soffre più che nel resto d’Italia, i siciliani hanno sventato il bluff di chi sostiene Crocetta coi propri uomini nel chiuso dei Palazzi e poi fa finta di contestarlo a microfoni aperti. Sono le due facce della stessa medaglia! Quel che è evidente in queste amministrative è che nel centrodestra non servono fughe in avanti, o errori talmente grossolani da sembrare voluti, serve umiltà e ragionevolezza, servono persone competenti e oneste, serve individuare insieme un progetto di speranza e di rinascita che possa rigenerare la Sicilia. Oggi è stato fatto un altro passo in avanti affinché questa terra diventi bellissima”.
Si limita al ‘suo’ territorio il segretario del Pd di Palermo Carmelo Miceli “Il Partito democratico vince a Terrasini. La nostra lista è la prima della città e il nuovo sindaco, Giosuè Maniaci, è l’espressione del percorso di rinnovamento e partecipazione, avviato con le primarie, apprezzato e sostenuto dalla maggioranza degli elettori che hanno dato corso ad una vera rivoluzione premiando con l’elezione al consiglio tanti giovani alla prima esperienza”. Lo afferma, in una nota, Carmelo Miceli, segretario provinciale del Partito democratico a Palermo. “Dopo dieci anni torniamo a governare Terrasini, sarà un compito arduo ma al tempo stesso stimolante. L’ennesima sfida che il Partito democratico saprà affrontare con grande responsabilità e determinazione, garanzia di buona amministrazione, trasparenza e legalità”.
“La Sicilia si conferma un’isola felice per l’Udc – dice Gianluca Miccichè, assessore regionale al lavoro e alla famiglia ed ex segretario regionale dell’Udc -. Il successo delle nostre liste e dei nostri candidati premia l’impegno della nostra classe dirigente e può essere un’ottima base di partenza per ricostruire una proposta politica popolare e moderata”.
“Tra i risultati – continua Miccichè – spicca la vittoria del presidente del partito Margherita La Rocca Ruvolo che diventa sindaco di Montevago e l’affermazione delle nostre liste nei comuni, sempre vicine e in alcuni casi oltre il 10%”.
“Anche ad Alcamo, dove il voto di protesta premia il M5S, l’Udc grazie alla dedizione del nostro capogruppo all’Ars Mimmo Turano raggiunge il 9%. Sono tutti risultati – conclude l’ex segretario regionale – che ci confortano e ci dicono che ci sono tanti siciliani che vogliono e debbono essere politicamente rappresentati”.
Soddisfazione in casa 5 stelle per i risultati delle amministrative in Sicilia e nel resto d’Italia. Le urne incoronano al primo turno 4 sindaci (a Grammichele, Fossombrone, Vigonovo e Dorgali) e aprono le porte a 20 ballottaggi, di cui tre in Sicilia (Alcamo, Porto Empedocle e Favara) e due in comuni di primissima grandezza (Roma e Torino). Ad Alcamo solo per un soffio non si è eletto subito il primo cittadino.
“Questi risultati – commenta il deputato all’Ars Giancarlo Cancelleri – sono un premio che i cittadini danno a chi ha lavorato nel territorio per il bene comune e rappresentano un incoraggiamento ed uno stimolo per fare sempre meglio in futuro. Ora il Movimento fa breccia in continuità anche nei Comuni, dove storicamente l’influenza e i laccioli della vecchia politica hanno sempre dimostrato di essere fortissimi: è la prova che cambiare si può e si deve”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il commento del capogruppo all’Ars, Angela Foti.
“Non si può – dice – non guardare con speranza a questi segnali. La gente ha capito finalmente che il voto clientelare alla lunga non paga e assieme a noi vuole cambiare radicalmente direzione. Dimostreremo con i fatti che la fiducia che è riposta in noi è meritata”.
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