Sequestra e minaccia il padre per estorcergli denaro. E’ successo ieri pomeriggio nel centro storico di Palermo, nella zona di via Calderai.

L’intervento della polizia ha sbloccato l’impasse che si era creata all’interno dell’abitazione di una famiglia nordafricana da anni residente a Palermo che, per diversi minuti, aveva tenuto con il fiato sospeso i residenti di un intero quartiere.

A degenerare in sequestro di persona a scopo estorsivo è stato il tormentato rapporto tra padre e figlio. Una famiglia, ormai ben integrata nel tessuto sociale cittadino, composta da padre e tre figli.

Il rapporto tra padre e figlio era costellato da liti continue e violente. Ieri pomeriggio, l’ennesima richiesta di denaro indirizzata al genitore ne ha generato il secco rifiuto e ha dato il via a uno scontro trai due. Il figlio ha violentemente reagito, mettendo a soqquadro il domicilio e infrangendo anche una porta a vetri dell’abitazione.

Il padre ha intuito come il disappunto del giovane stesse trascendendo in violenza
e, temendo per la propria incolumità, ha approfittato di un suo momento di distrazione per contattare al cellulare le altre due figlie, in quei frangenti, assenti da casa.

La richiesta d’aiuto, notata dal figlio
, ne ha acuito la rabbia tanto da spingerlo a trascinare letteralmente il padre per il bavero della camicia, rinchiuderlo nella stanza da letto e minacciarlo con un frammento di vetro della porta infranta.

Le figlie, giunte sul posto e spettatrici attonite della scena insieme ai tanti curiosi del quartiere scesi su strada, hanno contattato il “113”.

Nel giro di pochi minuti
, più “volanti” dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico sono giunte sul luogo segnalato. I poliziotti hanno affrontato il giovane, dapprima tentando di istaurare un dialogo e, successivamente, passando alle vie di fatto per disarmarlo ed immobilizzarlo. Il giovane tunisino è stato, così, ammanettato e tratto in arresto.