Avrebbero chiesto il pizzo ai commercianti del Bangladesh tra Ballarò e via Maqueda a Palermo. Ora dalla procura del Capoluogo arriva la richiesta di aggravamento delle pene già decise visto che per l’accusa vi sarebbe anche l’aggravante razziale da considerare per gli imputati.

Le indagini della Squadra Mobile

Le indagini furono condotte dalla squadra mobile di Palermo che hanno raccolto le denunce dei commercianti che non volevano più subire le angherie e i soprusi da parte di un gruppo di giovani di Ballarò. Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero imposto il pizzo a undici piccoli commercianti e ambulanti originari del Bangladesh. Le indagini sono iniziate dal tentato omicidio di un giovane studente, gambiano ripreso dalle telecamere. Contro il giovane furono sparati alcuni colpi di pistola. Si salvò per miracolo.

Spunta l’aggravante

Ora per la Procura Generale infatti i nove imputati coinvolti nel processo per l’estorsione ai danni dei commercianti del Bangladesh di Ballarò sarebbero responsabili non solo del reato di estorsione, ma anche di odio razziale. L’aggravante è stata contestata non solo ai nove imputati ma anche ai due che erano stati precedentemente assolti nel procedimento di Appello. Attualmente, il caso è di fronte alla prima sezione della Corte d’Appello presieduta da Adriana Piras, dopo che la Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di appello il 23 settembre 2022, chiedendo una revisione dell’aggravante dell’odio razziale.

Le condanne e le assoluzioni

Nel processo di primo grado arrivarono condanne pesanti, poi in parte confermate nel processo di secondo grado e che la pubblica accusa chiede ora di confermare: 9 anni e sei mesi per Emanuele Rubino e 9 anni e 5 mesi per Giuseppe Rubino (difesi dall’avvocato Miria Rizzo); 8 anni e 5 mesi per Santo Rubino (avvocato Giovanni Restivo); 3 anni e mezzo per Giacomo Rubino (avvocati Concetta e Antonino Rubino); 7 anni per Giovanni Castronovo, assolto in appello dall’accusa di odio razziale (avvocati Giovanni Restivo e Raffaele Bonsignore); 5 anni e 6 mesi per Emanuele Campo (avvocati Fabio Cosentino e Giuseppe Farina); 5 anni e 6 mesi per Alfredo Caruso (avvocato Gaetano Turrisi); 3 anni e 8 mesi per Carlo Fortuna (avvocato Calogero Vella). Per il solo assolto, Vincenzo Centineo (avvocato Roberto Cannata) viene chiesta la condanna.