“Le pratiche che giacciono inevase negli uffici dell’Edilizia privata al Comune di Palermo sono l’emblema della burocrazia così come siamo abituati a pensarla: lenta e inefficiente. Un problema che si presenta ogni anno e al quale mai, nel tempo, è stata trovata una soluzione seria”, afferma il presidente di Ance Palermo Massimiliano Miconi.
“Un ritardo ancora più grave quest’anno che, a causa del Covid – continua Miconi – tutte le opere pubbliche hanno subito una brusca frenata e il fronte dei lavori privati avrebbe potuto rappresentare per la nostra categoria una piccola boccata d’ossigeno. I tempi che un cittadino o un professionista che vuole fare il suo lavoro sono costretti ad aspettare a causa della lentezza nell’espletamento di tutte le pratiche non solo sono insostenibili economicamente per il singolo, ma arrecano anche un grave danno all’economia della città in generale”.
Nei giorni lo stesso Miconi era intervenuto facendo il punto sull’attuale momento che vive il settore edile
Mentre il Paese si fermava per tre mesi, proprio nell’edilizia, si è assistito ad una sorta di ‘rinascita’: 16mila posti di lavoro in più
Il boom del numero degli occupati in edilizia potrebbe essere nient’altro che una corsa alla regolarizzazione per ottenere la cassa integrazione erogata causa Covid19. Una idea che non è fantasiosa, dal momento che proprio nelle costruzioni il lavoro nero è assai diffuso. I dati del bollettino Istat diffuso la settimana scorsa parlano chiaro: mentre tutti gli altri settori languivano, quello edile ha avuto una crescita degli occupati.
La vicenda rappresenta un tema allarmante anche per l’Ance. Per Miconi “Tutte le misure varate a livello nazionale hanno prodotto un allettante meccanismo. Chi non segnalava i propri dipendenti potrebbe averlo fatto in quei mesi pur di accedere ai benefici. Anche perché il settore non segnala aumenti in termini di massa contributiva”. Difficile capire quanti siano i lavoratori realmente impiegati.
Sul punto anche la Cgil ha perplessità come conferma Alfio Mannino, segretario generale di Cgil Sicilia che parla di “crescita apparente” anche alla luce della constatazione che gli occupati reali, che lavorano nei cantieri, e versano i contributi previdenziali, sono invece diminuiti.
La banca dati della Cassa edile di Palermo ha voluto vederci chiaro ed ha esaminato i dati. Ad aprile c’è stato un crollo degli occupati, -11,02 per cento, a maggio e giugno un lievissimo aumento, + 4,13 e + 2,79 per cento.
In diminuzione anche le ore effettivamente lavorate. Cosa accadrà quando la cassa integrazione finirà? Per Mannino “ci sarà un crollo verticale degli occupati”.
Ma è sempre Miconi a indicare una via “Bisogna sperare – dice ancora Miconi – che quel lavoro rimanga in bianco, cioè che gli imprenditori furbi e scorretti che hanno cercato di accedere alle misure di sostegno non ritornino al nero. Da parte nostra possiamo dire che ci sono tutti gli sforzi per isolare chi fa così”.
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