Precari Covid, non ci sono buone notizie per il personale reclutato durante l’emergenza pandemia.
“A fine dicembre, in una situazione ancora di incertezza legata alla pandemia di Covid, con grande senso di responsabilità, la giunta di governo e l’Assemblea regionale siciliana hanno approvato una norma per la proroga di due mesi dei contratti del personale precario amministrativo e tecnico. Ad oggi, invece, alla luce della nuova valutazione dell’emergenza e della normativa nazionale, non essendoci più esigenze particolari di gestione, risulta impossibile, tanto per l’esecutivo che per il parlamento regionali, nell’immediatezza, intervenire con nuove proroghe”. Lo dice l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, in seguito all’incontro avuto con le organizzazioni sindacali che nel pomeriggio hanno organizzato un sit in di protesta dei precari Covid in piazza Indipendenza a Palermo.

Volo: “Valuteremo altre soluzioni”

L’assessore prosegue: “Resta ferma, comunque, l’intenzione del governo Schifani e dell’Ars di continuare a valutare soluzioni che in futuro possano essere sostenibili e riconoscere a questo personale l’impegno svolto nel momento di crisi. Diverso il ragionamento, invece, per il personale sanitario e parasanitario, come annunciato dal presidente della Regione oggi, che può essere implementato nel sistema sanitario regionale lì dove risultino croniche carenze di organico. Anche su questo abbiamo aperto il confronto con gli enti e le aziende per arrivare a una soluzione al più presto”.

Cgil Sicilia e Nidil: “Vergognoso atteggiamento di Schifani”

“Non prorogare i contratti ai precari Covid è vergognoso. Ma è pure vergognoso che il presidente Schifani, che si trova dentro il palazzo, si rifiuti di incontrare i sindacati e i lavoratori su un tema così importante e delicato”. Lo dicono il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, e Andrea Gattuso, coordinatore regionale Nidil, che si trovano davanti alla presidenza della regione con i lavoratori che da questa mattina tengono un presidio davanti a palazzo d’Orleans e che annunciano che “in assenza di risposte la protesta si sposterà in piazza Parlamento per investire della questione l’Assemblea regionale siciliana”.

Mannino e Gattuso: “Lavoratori usa e getta”

“Si trattano lavoratori, la cui funzione è stata importantissima in piena pandemia, come usa e getta – dicono Mannino e Gattuso- senza neanche ascoltare le loro istanze e questo è inammissibile e gravissimo. Vogliamo peraltro ricordare – concludono- le carenze d’organico che mettono in difficoltà il nostro sistema sanitario a difficile la fruizione del diritto alla salute, cosa che rende ancora più incredibile la posizione del presidente della Regione”.

La fumata nera

“Fumata nera sulla proroga dei contratti del personale Covid in scadenza il 28 febbraio nei ruoli amministrativo e tecnico” a darne notizia sono Paolo Montera e Marco Corrao, segretario generale e segretario regionale con delega alla Sanità della Cisl Fp Sicilia, alla fine dell’incontro con l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo che si è tenuto oggi presso l’assessorato di Piazza Ottavio Ziino a Palermo. “Abbiamo chiesto – raccontano i sindacalisti – all’assessore Volo la proroga di tutti i contratti in scadenza del personale Covid e che tale proroga valga sia per il personale amministrativo che per il personale tecnico”.

L’appello a governo e parlamento regionali

“Come Cisl Fp, a livello nazionale e regionale, siamo impegnati – affermano i sindacalisti -, perché tutto il precariato, assunto durante l’emergenza Covid, abbia la possibilità di essere stabilizzato. Chiediamo che anche le competenze tecniche acquisite non vadano disperse. Per questo abbiamo sollecitato Governo e Parlamento regionali”.

“La politica si assuma le sue responsabilità”

“Domani scadono i contratti ed è necessario – affermano i sindacalisti – che sia prevista una proroga, in via amministrativa o legislativa considerato che la prima proroga, avvenuta con legge regionale, non è stata impugnata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ecco perché abbiamo chiesto a Governo e Parlamento regionali di procedere. La politica prenda coscienza che questo problema, più volte rinviato, deve essere risolto e abbia quindi il coraggio di assumersi le sue responsabilità”.

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