Ascolta l’appello delle Regioni del Sud ma chiede leale collaborazione fra le istituzioni. Tira le orecchie al governo poco chiaro nei suoi provvedimenti e invita ad una graduale riapertura ma anche alla differenziazione dei provvedimenti in base al territorio.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si rivolge alla nazionale ma soprattutto alla politica. Lo fa con garbo istituzione in occasione della festa del 1 maggio ma distribuisce velati rimbrotti e indica la strada tanto al governo quanto alle Regioni.

“Appare finalmente possibile un graduale superamento delle restrizioni” dice il Presidente della Repubblica nel suo messaggio per la Festa dei Lavoratori e poi risponde alle regioni che gli hanno scritto chiedendo di poter riaprire prima alcune attività dove i contagi sono minori “Molto cambierà nella vita delle nostre società. Questo cambiamento andrà sapientemente governato affinché la nuova fase non comporti condizioni di ulteriori precarietà ed esclusioni ma sia l’occasione, al contrario, per affrontare efficacemente ritardi antichi come quelli del lavoro per i giovani e le donne, particolarmente acuti nelle aree del Mezzogiorno. Come il lavoro in nero o irregolare, da fare emergere per esigenza di giustizia e contro l’insopportabile sfruttamento. Il ruolo degli imprenditori – piccoli e medi, lavoratori autonomi e grandi imprese – appare centrale, assieme a quello della ricerca, in questo processo di riprogettazione delle filiere produttive e distributive”. La situazione “richiede un responsabile clima di leale collaborazione tra le istituzioni e nelle istituzioni”.

“Sono necessarie indicazioni – ragionevoli e chiare – da parte delle istituzioni di governo ma, oltre al loro rispetto, è soprattutto decisiva la spontanea capacità di adottare comportamenti coerenti nella comune responsabilità di sicurezza per la salute. Attraversiamo un passaggio d’epoca pieno di difficoltà. Riusciremo a superarle”.

Intanto nella tarda sera di ieri il governatore siciliano Nello Musumeci ha firmato l’ordinanza che regolamenterà la prima parte della Fase 2 in Sicilia con alcune concessioni in più rispetto al decreto nazionale. Un decreto che vale dal 4 al 17 maggio e già dopo il 17 Musumeci spera di poter strappare al governo la possibilità di far aprire barbieri e parrucchieri