Presentato al Ministero il piano di dimensionamento scolastico da parte dell’assessore alla Formazione Roberto Lagalla. Per l’anno scolastico 2020-2021 saranno solo 12 le scuole siciliane soggette a rimodulazione. Ma è già polemica nonostante le parole di rassicurazione dell’assessore.

“Non condividiamo le proposte sul dimensionamento delle scuole siciliane, che peraltro abbiamo appreso a mezzo stampa, rese note ieri dall’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Roberto Lagalla. Durante il tavolo tecnico regionale avevamo sollevato le motivazioni per le quali avevamo chiesto di non procedere al dimensionamento della rete scolastica per quest’anno, delle quali la Regione non ha tenuto conto. Il piano proposto non rispetta, in qualche caso il criterio di territorialità e la modalità di istituzione dei cosiddetti omnicompresivi. E’ un piano che non assicurerà stabilità al nostro sistema scolastico”.

Ad esprimere cosi un giudizio negativo sul piano di dimensionamento scolastico, proposto dall’assessorato all’Istruzione e alla Formazione professionale al Ministero dell’Istruzione, sono i tre sindacati della scuola siciliana, per voce dei segretari generali Flc Cgil, Adriano Rizza, Cisl Scuola Francesca Bellia e Uil Scuola Claudio Parasporo. “L’assessore Lagalla – spiegano – non ha motivato nelle sue proposte i criteri secondo i quali è stato deciso il dimensionamento di una scuola piuttosto che un’altra a parità di condizione, ad esempio a Leonforte in provincia di Enna, una scuola viene dimensionata , mentre un’altra sottodimensionata, no. Ci chiediamo allora quali criteri hanno guidato questa scelta”.

Altro punto, fondamentale messo in evidenza dai sindacati è la territorialità.”la norma prevede il criterio della territorialità, e invece nella proposta dell’assessorato ci sono scuole ricadenti in territori diversi. Per non parlare poi di accorpamenti per noi irricevibili come quello scelto per Troina, dove è previsto un omnicomprensivo composto da una direzione didattica e un istituto superiore, saltando il segmento dell’istruzione secondaria di primo grado la cosiddetta media. Si passa quindi dalla scuola dell’infanzia e primaria a quella superiore. Quale sarebbe il modello pedagogico didattico e di continuità rispettato e a cui si dovrebbe far riferimento? vorremmo che fosse chiarito”.

Infine, precisano i sindacati si tratta di un piano che a differenza di quanto affermato dall’assessore Lagalla, non è stato approvato dalla conferenza tecnica regionale, motivo per il quale Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, avevano chiesto con una nota alla Regione di mantenere, condivisa anche dalla conferenza regionale in tutte le sue componenti, per il prossimo anno scolastico 2020/2021, l’attuale assetto delle scuole siciliane e di avviare un confronto al fine di trovare le soluzioni alle criticità ”per costruire in sinergia, un percorso costruttivo nell’interesse di tutta la comunità scolastica siciliana”.

“Nonostante la situazione di forte criticità causata della mancanza, ancora oggi del Direttore regionale dell’USR e quindi dei Dirigenti responsabili di ambito provinciale – aveva detto Lagalla – abbiamo valutato attentamente la situazione e abbiamo ritenuto di dover mantenere per il prossimo anno il quadro sostanzialmente inalterato. Abbiamo quindi sottoposto a dimensionamento solo 12 istituti su 46, al fine di rispondere positivamente ad evidenti urgenze utili a garantire la funzionalità stessa del sistema scolastico nei territori di riferimento. Rimaniamo comunque in attesa di un parere positivo da parte del Ministero dell’Istruzione e confidiamo inoltre che, in tempi rapidi, l’USR possa godere di una nuova e fruttuosa direzione”.

Ma è dello stesso avviso l’Anci che parla “fuga in avanti che tiene conto solo parzialmente delle decisioni assunte in sede provinciale e che non tiene in alcun conto delle decisioni prese in sede di conferenza regionale che, per altro, era stata sospesa con l’intenzione di riconvocarla in tempi brevi”.

Questo il commento del vice presidente dell’Associazione dei comuni siciliani con delega all’Istruzione, Giulio Tantillo, che aggiunge: “In attesa della riconvocazione avevamo organizzato con numerosi amministratori locali un confronto da cui erano emerse una serie di analisi sulle effettive esigenze del territorio. In quel contesto era emersa la necessità di un maggiore raccordo tra le decisioni prese a livello provinciale e quelle assunte in ambito regionale”.
“Alla luce di ciò – conclude il presidente Orlando – chiediamo all’assessore Lagalla di sospendere il Piano e di avviare un confronto costruttivo con la rappresentanza degli enti locali. In assenza di ciò ci riserviamo di avviare ogni iniziativa utile per contrastare un provvedimento che contestiamo nel metodo e nel merito”.

Ecco nel dettaglio il Piano.  Nella provincia di Agrigento, precisamente a Ribera, sarà soppresso l’Istituto Comprensivo Navarro che verrà aggregato all’I.C Don Bosco, per quanto riguarda la scuola media mentre la scuola dell’infanzia e quella primaria saranno annesse all’Istituto Comprensivo Crispi. A Sciacca, sarà soppressa la D.D. II Circolo S. Agostino e la Scuola media Inveges e verrà creato l’I.C. Inveges. A Niscemi, in provincia di Caltanissetta, sarà oggetto del nuovo piano di dimensionamento la Scuola media Verga ed il III Circolo Didattico che si fonderanno nella costituzione di un nuovo Istituto Comprensivo. Anche nel catanese nascerà un nuovo Istituto scolastico, a Bronte, grazie alla fusione del Circolo didattico Spedaleri e della scuola media Castiglione-Cimbali, mentre il Circolo Didattico Fava di Mascalucia si trasforma in un istituto comprensivo.

In provincia di Enna, a Nicosia, nasce un Istituto Comprensivo, dalla fusione della Scuola media Aligheri e della D.D. 1° Circolo Carmine; il Circolo Didattico Vaccalluzzo di Leonforte sarà soppresso e aggregato all’I.C. Pantano di Assoro. Anche a Tronia nasce un nuovo Istituto Omnicomprensivo, tra l’Istituto Majorana e la Direzione didattica Borgo; altra nuova istituzione è prevista a Villarosa, grazie alla fusione degli istituti comprensivi De Simone e De Amicis di Enna. Nella provincia di Siracusa, all’Istituto Nervi di Lentini sarà aggregato all’Istituto Alaimo, mentre a Priolo Gargallo si prevede la nuova istituzione di una sede distaccata ITET dell’Istituto Ruiz di Augusta.

In serata dall’assessorato rendono nota una nota di rettifica del piano in base alla quale “l’Istituto Superiore E. Majorana di Troina, in provincia di Enna, manterrà la propria autonomia per l’anno scolastico 2020-21, differentemente da quanto divulgato nella precedente comunicazione. Pertanto le scuole oggetto di una rimodulazione diventano 11 invece di 12”.