Palermo nuovamente invasa dai rifiuti? Dopo anni di crisi sul fronte del sistema di raccolta, parlare di emergenza appare quasi anacronistico. Eppure, la “normalità” causata dalle carenze di personale di Rap, in seguito al mancato turnover del personale degli ultimi anni, potrebbe vivere un nuovo apice. Dalle Circoscrizioni ai sindacati l’opinione è comune: se non verrà approvato il bilancio consuntivo 2022 e, soprattutto, il piano industriale 23-25, gli accordi straordinari fra il Comune, l’azienda e i sindacati potrebbero non essere rinnovati. E, anche laddove arrivasse una proroga, quello dei doppi turni e del servizio domenicale è un meccanismo arrivato ad un punto di non ritorno.
Da mesi, i pochi dipendenti rimasti all’azienda sono costretti a fare straordinari per supplire alle carenze di personale, all’ombra di due infornate di assunzioni (quella degli autisti ma, soprattutto, quella degli operatori ecologici) al momento bloccate. Il Comune di Palermo e Rap sono seduti ad un tavolo insieme alle sigle dei lavoratori per capire quale possa essere il futuro della società Partecipata di piazzetta Cairoli, fiaccata da una crisi di liquidità al netto di bilanci che, dal punto di vista economico, sembrano comunque solidi. A pesare sono soprattutto i crediti vantati dalla società, la quale di recente ha però visto lo sblocco di oltre 21 milioni di euro che l’Amministrazione ha riconosciuto come pagamento rispetto agli extracosti sostenuti nel 2020 da Rap per far fronte alla saturazione della VI vasca di Bellolampo.
Straordinari alla Rap in scadenza: l’opinione di sindacati e Circoscrizioni
Ma al di là di come finirà la partita dei conti, sul tavolo c’è il tema del dissesto funzionale a cui va incontro, da anni, l’azienda Rap. Dal 2014 ad oggi, la società ha “perso” oltre 900 unità, passando da 2400 a 1500 operai. Numeri insufficienti per la quinta città d’Italia, anche al netto di un parco mezzi ormai vetusto e che va incontro a numeri guasti, con conseguenti ritardi nel sistema di raccolta. Fatto che ha costretto la società a chiedere ai propri dipendenti il ricorso a forme di lavoro straordinario. Ciò per aumentare i turni di raccolta. Così, la Rap ha potuto mettere una pezza alle deficienze di personale per diverso tempo. Forme di ripiego che però, ad oggi, hanno esaurito la loro efficacia. I contratti sui doppi turni sono infatti scaduti. E le sigle sindacali non sembrano essere intenzionate, almeno per il momento, a firmare per un rinnovo. Ciò, almeno, senza che dal Comune arrivino rassicurazioni.
“Avevamo già fatto presente di non voler continuare a firmare accordi che servono a mettere pezze a problemi strutturali dell’azienda, rinviando le assunzioni – sottolinea l’esponente della CGIL Riccardo Acquado -. E’ un tema che riguarda la sicurezza dei lavoratori. ‘Ti pago per non andare in ferie’ è un concetto che non può andare avanti all’infinito. E’ un’eccezione. Gli accordi, di fatto, sono scaduti. L’azienda non può pagare ciò che non è concordato. Il Comune dovrà riflettere sul da farsi. Sono mesi che facciamo tavoli con il sindaco, ma non è stato messo in campo nulla. Se si vedesse almeno uno spiraglio, daremo la nostra disponibilità, sempre ricordando che la saluta dei lavoratori viene prima di tutto”. Ma il meccanismo dei doppi turni potrebbe non essere più percorribile. A lanciare l’allarme, ad inizio ottobre, fu il dirigente di Rap Massimo Collesano che, in una nota ai vertici aziendali, ha chiesto un intervento dell’azienda sulla questione ferie non godute entro fine anno. Una manovra ritenuta necessaria dall’esponente dell’azienda “al fine di tutelare la sicurezza, la personalità e la salute psico-fisica di ciascun lavoratore“.
Senza doppi turni e straordinari però, far fronte alle attuali esigenze di raccolta dei rifiuti diventa difficile. E qualcuno dalle Circoscrizioni teme di rivedere un film già visto negli anni scorsi. “Mi aspetto che, nei prossimi giorni, ci ritroveremo la spazzatura per strada – teme il presidente della II Circoscrizione Giuseppe Federico -. Ieri scadevano i due accordi sindacali per gli staordinari, ovvero i doppi turni e il servizio domenicale. Il contratto di servizio prevede che la Rap debba garantire almeno sette itinerari, ma in questo modo la società riusciva a garantirne quindici. Ciò per far fronte alla carenza di personale che affligge la società Partecipata. Senza il rinnovo degli accordi, temo che questo servizio non potrà andare avanti. Mi dispiace quindi che nei prossimi giorni i cittadini possano pagare questo conto, ritrovandoci i cassonetti e le strade della seconda Circscrizione pieni di spazzatura. Arriveranno le lamentele e a dovervi far fronte saremo noi. Da presidente di Circoscrizione non posso che essere rammaricato per quello che potrebbe succedere nei prossimi giorni e spero che la situazione dei conti di Rap possa risolversi al più presto”.
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