Problemi ai mezzi, carenza di personale e una criticità, ovvero le discariche di rifiuti in città, difficile da estirpare. Non c’è piano straordinario nè strategia d’emergenza che tenga: la città di Palermo rimane sporca. Si racconta così, in poche righe, il background che ha portato Rap a redigere l’ennesima stretta per cercare di eliminare la spazzatura accumulata sulle strade del capoluogo siciliano, in particolare nelle sue periferie. Ma i progetti dell’azienda mirano ad estirpare il problema alla radice, attraverso il nuovo piano industriale.

Problemi di personale e di mezzi

Numeri, quelli che riguardano l’azienda di piazzetta Cairoli, che raccontano di una crisi di personale e di mezzi che parte da lontano. Più precisamente dal 2014, quando l’azienda poteva contare su un patrimonio di dipendenti vicino alle 2300 unità. Per effetto di pensionamenti e di rimozioni dal servizio di varia natura, Rap può contare oggi su una forza lavoro di 1558 dipendenti, di cui 244 impiegati e 1310 operai. Di questi, tra l’altro, il 27% ha riconosciuta una totale o parziale limitazione nello svolgimento del proprio lavoro, ovviamente per motivi di salute.

Le forze in campo sono quindi queste. Cosa che costringe Rap a chiedere sacrifici a ranghi già di per sè ridotti all’osso. Nello specifico il piano d’emergenza prevede per i prossimi 90 giorni, sino al 15 gennaio, la riduzione ai minimi termini di permessi, ferie e malattie. Non più di tre giorni al mese. E poi potenziamento della raccolta nel turno pomeridiano e obbligo del dipendente di effettuare due domeniche al mese di servizio, anziché una come adesso. In caso il lavoratore non si attenga a queste disposizioni non sarà liquidato l’incentivo previsto dal Comune nell’ambito del raggiungimento di obiettivi prefissati.

Rimuove i casonetti dell’indifferenziato entro il 2026

Proprio in tal senso, si muove la strategia dell’azienda per l’assunzione di nuovi autisti e di nuovi operatori ecologici. Ma tale operazione dovrà passare dal piano industriale e dal piano del fabbisogno del personale. Criticità a cui si uniscono i guasti di diversi mezzi o strutture, in particolare compattatori. Fatto che, nelle ultime settimane, ha portato l’azienda ad una riorganizzazione del lavoro. Ciò a fronte della necessità di svuotare, giornalmente, circa 8000 cassonetti dell’indifferenziato sparsi per il capoluogo siciliano.

Ed è proprio sulla gestione della raccolta dell’indifferenziato che si muove uno degli assi della bozza del piano industriale redatto da Rap e che l’azienda presenterà, probabilmente già dalla prossima settimana, al Comune di Palermo. Secondo quanto prospettato dall’azienda di piazzetta Cairoli, l’idea è quella di pervenire ad una totale rimozione dei contenitori stradali per l’indifferenziato entro il 2026. Ciò attraverso un potenziamento della raccolta differenziata fino al 65% e ad un ulteriore espansione dei centri comunali di raccolta, con 10 nuove strutture annunciate per il prossimo triennio.

Fatto a cui si aggiungerà un ulteriore elemento, ovvero l’upgrade degli strumenti di controllo del territorio. La strategia di Rap prevede infatti di coinvolgere la polizia municipale, attraverso la creazione di una centrale operativa dove far confluire le immagini delle 600 telecamere presenti sul territorio. Flotta di mezzi a cui se ne aggiungeranno altre 350 entro il 2025. Una lotta a tutto campo agli incivili, vera causa dell’attuale ed onnipresente emergenza rifiuti.

 

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