Tornano a bruciare i rifiuti nella notte e alle prime luci dell’alba a Palermo dopo appena qualche giorno di tregua. Le fiamme si sono sprigionate in zone periferiche della città, dove il servizio di raccolta fa segnare dei giri a vuoto e finisce per diventare un alibi per alcuni incoscienti piromani incuranti del gravissimo danno ambientale arrecato nel momento in cui appiccano le fiamme a cumuli di spazzatura.

Gli interventi

Questa notte i vigili del fuoco sono intervenuti nei quartieri di Borgo Nuovo e Ciaculli. I pompieri si sono prodigati per spegnere subito i rispettivi roghi e fortunatamente fumo e puzza sono stati abbastanza contenuti in entrambi i casi. Le fiamme sono state appiccate a spazzatura all’interno e all’esterno dei cassonetti.

Una lunga scia di fuoco

Da evidenziare che da oltre un mese a questa parte si verificano di episodi simili, alcuni anche di una certa pericolosità. L’ultimo precedente nella notte tra il 7 e l’8 febbraio: un primo intervento è stato effettuato nella centralissima via Roma, un altro in via Fausto Coppi, una delle arterie nel cuore dello Zen. In entrambi i casi i vigili del fuoco sono intervenuti per domare le fiamme nell’arco di breve tempo, anche per evitare conseguenze peggiori sul fronte delle esalazioni dei fumi maleodoranti e inquinanti dalla combustione della spazzatura.

Si vogliono eliminare i cassonetti

Nei giorni scorsi l’assessore al Verde del Comune di Palermo, Sergio Marino, era intervenuto in consiglio comunale preannunciando possibili investimenti attraverso l’utilizzo dei fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza per estendere il servizio di raccolta differenziata a tutta la città. “Vi è la previsione di servirsi dei fondi del PNRR per estendere la raccolta differenziata porta a porta a tutta la fascia costiera, nonché di coinvolgere tutta la città all’interno del servizio generalizzato”. Un fatto che porterà all’eliminazione dei contenitori, ritenuti da Marino un fattore di rischio. “Ciò permetterà di eliminare dei cassonetti che sono, a mio parere, attrattori di irregolarità e sporcizia. La parte finale del regolamento è dedicata alle sanzioni, ad oggi molto basse, che saranno adeguate in modo da avere maggiore incisività. Bisogna fare di più rispetto alla cattiva educazione di alcuni imprenditori che conferiscono nei cassonetti veri e propri rifiuti industriali. Nonché verso il fenomeno della migrazione dei rifiuti, che comporta un aumento dei costi per Rap”.

Idea ispettori ambientali

Nel frattempo è anche maturata l’idea di introdurre la figura degli ispettori ambientali e sbloccare le assunzioni per rinforzare l’organico: questi sono due dei punti su cui punta l’amministratore unico di Rap Girolamo Caruso per risolvere, in parte, il problema dell’abbandono di ingombranti a Palermo. Il dirigente della partecipata è intervenuto ai nostri microfoni, a proposito del regolamento sui rifiuti solidi urbani, in corso di trattazione da parte del Consiglio Comunale. Il documento potrebbe fornire un valido supporto all’azienda di piazzetta Cairoli, costretta in questi anni a ricorrere ad interventi di pulizia straordinaria, servendosi perfino di bobcat privati. Azioni che, purtroppo, si sono rivelate utili soltanto a tamponare un problema, ad oggi, senza soluzione. Il vero tema riguarda quello degli abbandoni, soprattutto in periferia e nei quartieri popolari. Un fenomeno che, unito ai numeri non incoraggianti della raccolta differenziata, costituisce un monito per questa e le future Amministrazioni.

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