No alla testa di Turano in cambio dello stop alla sostituzione di Francesco Scarpinato. Ma se nessuno si tocca vale anche per Marco Falcone. Non ci sarà, almeno per il momento, il rimpasto nella giunta Schifani e con l’addio alle sostituzioni in giunta torna anche il sereno nella coalizione. Ma questo rinvio è la vittoria solo del compromesso. Nessuno, insomma, ha vinto veramente ma tutti possono rasserenarsi.

Le tensioni con Fratelli d’Italia

Al centro del dibattito ci sono le tensioni fra fratelli d’Italia e il resto della coalizione. tensioni sulla scelte dell’assessore leghista Mimmo turano di appoggiare, a trapani, il sindaco uscente e ora riconfermato Giacomo Tranchida. I meloniani avevano chiesto la sua testa ma lui ha sempre detto di non aver potuto arginare i suoi amici locali.

Tensioni, poi, perché Schifani proprio non riesce a farsi piacere Francesco Scarpinato ma tensioni anche sui decreti di revoca del finanziamenti del piano SeeSicily che era stato il ‘fiore all’occhiello’ dell’azione del precedente assessore di Fratelli d’Italia, anche se il resto del mondo non la vede così.

Nessuno sapeva

Se FdI ha presentato a Schifani i suoi malumori altrettanto ha fatto il Presidente. alla fine nessuno sapeva dei circa 40 decreti di revoca firmati dal dirigente generale. dunque un atto amministrativo e non politico. Una soluzione mediana per uscire dall’impasse. in politica succede anche questo.

Schifani a colloquio con Galvagno

Risolto il primo nodo ieri sera Schifani ha avuto un colloquio telefonico con Gaetano Galvagno. Fra i due qualche tensione era stata abbastanza evidente e palpabile dopo gli scontri in aula di mercoledì scorso. Ma la telefonata è stata utile e sufficiente a calmare gli animi e a ribadire reciproca fiducia e apprezzamento.

Il nodo Taormina

Per sancire la pace oggi si dirime il nodo taormina. All’Ars il centrodestra sosterrà l’emendamento del governo (e non quello che il sindaco Cateno De Luca sta promuovendo in Parlamento) per concedere aiuti a tutti i Comuni in cui ricadono parchi archeologici. In sintesi, i sindaci incasseranno «fino al 10%» dei biglietti venduti.

I provvedimenti per i comuni

Cinquecento mila euro subito come ristoro per “potenziare i servizi di viabilità, di sicurezza, di decoro urbano e di raccolta e smaltimento dei rifiuti prodotti” ai Comuni, dove insistono i parchi archeologici, e un milione e 650 mila euro nel biennio 2024-2025. E’ il contenuto dell’emendamento del governo, a firma del ragioniere generale, che dovrebbe essere agganciato al collegato alla finanziaria, adesso all’ordine del giorno della seduta dell’Ars. L’emendamento autorizza i “legali rappresentanti dei Parchi archeologici dotati di autonomia economico-finanziaria e gestionale a stipulare con i sindaci dei comuni nel cui territorio ricadono i relativi luoghi culturali, apposite convenzioni che possono prevedere oneri fino a un massimo del 10 per cento dei proventi netti derivanti dalla vendita dei biglietti d’ingresso, e comunque per un importo non superiore a 400.000 euro annui”. Con l’assessore regionale per i Beni culturali e dell’identità siciliana che “provvede, con apposito decreto, a disciplinare le modalità di erogazione e le procedure di utilizzo delle risorse”.

“Per l’esercizio finanziario 2023, per compensare eventuali squilibri finanziari nei bilanci dei Parchi archeologici derivanti dall’attuazione delle disposizioni del presente articolo – c’è scritto nell’emendamento – è autorizzata la spesa di 500.000 euro cui si provvede mediante riduzione di pari importo delle disponibilità della missione 20, programma 3, Capitolo 215704.1”. Inoltre “all’articolo 24 bis della legge regionale 3 novembre 2000, n. 20 e successive modifiche ed integrazioni è aggiunto il seguente comma: “Per gli esercizi finanziari 2024 e 2025 il Fondo di solidarietà dei parchi archeologici è finanziato con risorse del bilancio regionale. Per le finalità del presente comma è autorizzata, per gli esercizi finanziari 2024 e 2025, la spesa annua di 1.650.000 euro cui si provvede mediante riduzione di pari importo delle disponibilità della Missione 20, Programma 3, Capitolo 215704”. Al comma 1 dopo le parole “luoghi della cultura” sono aggiunte le parole “privi di autonomia economico-finanziaria e gestionale”. La modifica dell’articolo 7 della legge regionale 27 aprile 1999, n. 10, “Proventi della vendita dei biglietti di ingresso”, consistente nell’escludere i luoghi della cultura dotati di autonomia economico-finanziaria dall’ambito di applicazione della disposizione, “si rende necessaria per rendere tale disposizione coerente con la successiva legge regionale 3 novembre 2000, n. 20, “Istituzione del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento. Norme sull’istituzione del sistema dei parchi archeologici in Sicilia” che ha riconosciuto tale autonomia ai parchi archeologici.

Forza Italia e il nodo Europee

Tornato il sereno rientra anche la tensione interna a Forza Italia e in particolare fra Schifani e l’assessore all’Economia Marco Falcone. In ballo, per gli equilibri interni agli azzurri e forse anche alla coalizione, c’è un riassetto necessario in vista delle elezioni europee. e forse proprio quelle possono essere il punto vero di snodo se la maggioranza supererà anche settembre