«Rimpasto in Giunta? Mi pare di sì. Comunque, il presidente Musumeci ha sempre evitato di parlare di rimpasto. Non c’è da rimpastare ma da sostituire gli assessori non per demerito ma per turn over di province rappresentate».

Così Gaetano Armao, assessore all’Economia della Regione Siciliana, ospite di Casa Minutella, il talk show condotto da Massimo Minutella su BlogSicilia.it.

A proposito, poi, dell’iter del Bilancio, l’assessore ha detto: «Siamo già al lavoro sulla parifica da tempo. Abbiamo fornito tutti i chiarimenti necessari alla Corte dei Conti, nell’ambito del rapporto collaborativo che si svolge ogni anno in questo fase. Dopo la parifica, si potrà procedere all’assestamento e agli adempimenti. In queste ore c’è un passaggio a Roma essenziale. Se dovesse arrivare tempestivamente, ci permetterebbe l’accelerazione per arrivare entro metà gennaio ad approvare il Bilancio. Ci vuole qualche giorno ancora per chiudere la questione».

Il vicepresidente della Regione Siciliana ha anche parlato dell’attuale situazione economica determinata dal Covid-19: «In Germania e in Spagna, con un sistema analogo al nostro, lo Stato ha assunto su di sé la responsabilità di portare avanti la mole più importante del lavoro per aiutare le imprese ma, al contempo, ha chiesto il coinvolgimento di Regioni e Comuni, anche con il trasferimento delle risorse: la Germania con 16 miliardi e la Spagna con 13. In Italia, invece, a fronte di 130 miliardi di deficit in più rispetto a quelli già in bilancio, ha destinato alle Regioni e ai Comuni solo 5 miliardi per compensare le minori entrate. L’Italia ha ritenuto di fare tutto al centro».

«Di conseguenza – ha spiegato Armao – la Regione Siciliana ha deciso di riprogrammare i Fondi europei, gli unici che potevamo mettere in campo. Abbiamo definito tale riprogrammazione con il ministro Giuseppe Provenzano. I Fondi, quindi, li abbiamo orientati in vari interventi, nei confronti delle imprese, per gli aiuti alimentari, ecc. Le misure, pertanto, passano attraverso la riprogrammazione dei Fondi europei ed è per questo che le procedure sono più lunghe. Il nostro intervento, però, non è sostitutivo a quello dello Stato ma aggiuntivo, tant’è che non è incompatibile».

Armao ha anche affrontato il tema delle Zone Franche Montane: «Abbiamo detto a Roma che ci vogliono le risorse perché lo Stato deve farsi carico del divario. In Sicilia, come in Sardegna, tra l’altro, la condizione è aggravata dall’insularità. Ogni siciliano, infatti, paga un tassa occulta dal valore di 6,5 miliardi di euro l’anno, da aggiungere alle altre: questo è il costo di vivere in un’isola. Ovvero il costo pari alla realizzazione del Ponte di Messina o a quanto ha pesato il coronavirus nel 2020. Inoltre, le zone montane sono affette dalla doppia marginalità: vivere in montagna in Sicilia non è lo stesso di vivere in montagna in Veneto. La Regione Siciliana, comunque, ha fatto la sua parte. Ora Roma deve dire come coprire le cifre necessarie, oltre 300 miliardi di euro all’anno per consentire l’abbattimento fiscale».

L’assessore si è detto poi favorevole al MES sanitario: «Va utilizzato. A Roma si continua a cincischiare».

E il futuro politico di Armao: «Ho scelto un impegno pubblico alla Regione Siciliana e intendo proseguirlo. Se poi ci saranno delle opportunità di rappresentare e di battere i pugni a Roma con maggiore determinazione non potrò esimermi» anche se ha rimarcato l’importanza di «amministrare la propria città», cioè Palermo.

Armao, ribadendo l’adesione a Forza Italia, ha sottolineato che «senza la presenza dei moderati, il centrodestra non può vincere nessuna elezione. Ci rivolgiamo a chi ha cultura popolare, liberale e cattolica e che non vogliono passare a sinistra. La presenza di FI è determinante per occupare uno spazio politico che, altrimenti, si orienta a sinistra».

Infine, sul tema della burocrazia: «All’ARS si sta accando uno dei veri gangli della burocrazia. La semplificazione delle procedure dei controlli delle Ragioniere sui pagamenti. Prima la Ragioniera esaminava fascicolo su fascicolo. Abbiamo deciso di passare a un controllo ex post, ovvero a campione. Il pagamento viene fatto dopo l’istruttoria dell’assessorato e dopo che la Ragioniera ha controllato solo l’ultimo documento. Poi, a campione, ci sarà il controllo sulle singole procedure e ciò permetterà di snellire l’iter».

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