Le conseguenze della guerra in Ucraina si abbattono sull’economia siciliana come una scure e mettono a rischio il lavoro di una quota che sta fra il 20 e il 25% dei dipendenti delle imprese coinvolte nel settore dei petroli e del petrolchimico nonché nelle industrie delle esportazioni e del turismo.
Le proposte di Confartigianato
“Diminuire le accise sui prodotti energetici; sostenere la liquidità delle imprese attraverso una moratoria del credito; incentivare la coltivazione nel nostro territorio dei prodotti agricoli relativi alla produzione di farine e mangimi per allevamento” sono le proposte sono di Daniele La Porta, presidente di Confartigianato Imprese Siracusa dopo le conseguenze economiche della guerra tra Russia ed Ucraina sull’economia siciliana.
Lo studio relativo alle conseguenze sull’occupazione
“Per quanto riguarda la quota degli occupati coinvolti nelle imprese in prima linea per l’impatto del conflitto nelle province siciliane, abbiamo un’incidenza di un quinto (21,8 per cento) degli occupati del sistema produttivo siciliano. A livello provinciale a Ragusa con il 25,2 per cento di occupati coinvolti nelle imprese in prima linea, seguita da Siracusa con il 24,9 per cento e da Caltanissetta con il 24,4 per cento”.
Serve sostegno alla liquidità delle imprese
Il segretario provinciale di Confartigianato Siracusa, Enzo Caschetto, ribadisce la necessità di “un sostegno alla liquidità delle imprese attraverso una moratoria del credito che non pregiudichi però il rating delle nostre aziende e la predisposizione di misure agevolative che prevedano contributi a fondo perduto, soprattutto per i settori maggiormente colpiti dall’aumento dei costi che inevitabilmente riducono i margini di redditività”.
Il blocco del mercato russo
C’è poi il grande tema del blocco del mercato russo ed ucraino che sta travolgendo le esportazioni (soprattutto dei prodotti del Made in Italy) e l’offerta turistica. “Infine riteniamo utile incentivare la coltivazione nel nostro territorio dei prodotti occorrenti alla produzione di farine, mangimi per allevamento animale e quant’altro occorra alla produzione di alimenti. Iniziative di pari portata vanno adottate per quanto concerne il difficile reperimento di prodotti metallici, lignei ed in generale dei materiali da costruzione”.
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