• Rinvio a giudizio per Matteo Salvini in merito al caso Open Arms
  • Lo ha chiesto la Procura di Palermo
  • I reati ipotizzati sono sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio
  • Salvini era presente all’udienza preliminare

La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio del capo della Lega Matteo Salvini per i reati di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio al termine dell’udienza preliminare che vede imputato, a Palermo, l’ex ministro dell’Interno.

Le accuse a il leader della Lega

Secondo l’accusa il leader del Carroccio, ad agosto del 2019, avrebbe illegittimamente negato lo sbarco a 147 migranti soccorsi a largo di Lampedusa dalla nave della ong Open Arms.

L’udienza preliminare all’aula bunker del carcere Ucciardone

L’udienza, presieduta dal gup Lorenzo Iannelli, si è svolta nell’aula bunker del carcere Ucciardone. Il fatto: dopo avere soccorso i migranti durante tre diverse operazioni di salvataggio, la nave Open Arms rimase 21 giorni in mare prima di raggiungere una zona sicura di fronte all’isola di Lampedusa.

Salvini presente a Palermo

Il leader della Lega si è presentato per rilasciare dichiarazioni spontanee durante il dibattimento, anticipando la sua decisione su Twitter: «Buongiorno e buon sabato da Palermo, Amici. Pronto all’udienza in tribunale come ‘sequestratore di persona’: ieri, oggi e domani sempre a difesa dell’Italia. Grazie di esserci, non si molla mai».

Le parti civili

Si è appreso, poi, che i comuni di Palermo e Barcellona hanno chiesto al GUP di Palermo, Lorenzo Iannelli, che ha accettato, di costituirsi parte civile nell’ambito dell’udienza preliminare. Anche Emergency, come si è appreso, ha chiesto la costituzione di una parte civile. Ammessi anche due naufraghi. Salgono così a 23 le parti civili nel procedimento.

Il commento del consigliere comunale leghista Igor Gelarda

Sulla vicenda interviene il consigliere comunale della Lega, Igor Gelarda: “Il tribunale ha ammesso il Comune di Palermo tra le parti civili nel processo Open Arms che vede imputato Salvini.
Come mai, però, l’Amministrazione Orlando non si è mai costituita in quello che è stato il più importante processo contro la mafia degli ultimi anni? Per il processo Cupola 2.0, infatti, quando gli inquirenti hanno evitato che si ricostituisse la commissione provinciale di Cosa nostra, il Comune non risulta tra le parti civili.
Non ha mai fatto richiesta di essere inserito tra gli enti danneggiati. Diversamente da come hanno fatto altri comuni della provincia di Palermo. Eppure si è trattato di un processo importantissimo, il cui primo grado dello stralcio abbreviato si è chiuso con 46 condanne, 435 anni complessivi di carcere. Certamente non può che lasciare perplessi il fatto che per un grave processo di mafia il Comune non abbia sentito la necessità di ribadire che Palermo è città dei diritti, per un processo controverso e anomalo, come quello contro l’allora ministro Salvini, invece il sindaco Orlando si è subito attivato. Crediamo che Orlando debba chiarire, che lo debba fare proprio oggi che il Comune è stato ammesso parte civile, e dia delle immediate spiegazioni ai palermitani”.

(foto di repertorio)