A conclusione dello sciopero regionale settore call center svoltosi oggi, indetto da UiLcom, Fistel-Cisl, SLC Cgil, e Ugl telecomunicazioni, che ha coinvolto i lavoratori dei call center con concentramento in Piazza Croci e corteo lungo via Libertà e via Cavour sino a Villa Whitaker sede della Prefettura, una delegazione composta da Rsu, Rsa , segreterie sindacali e lavoratori, è stata ricevuta dal vice capo Gabinetto del prefetto Maria Baratta, la quale ha raccolto le istanze presentate in un documento che verrà trasmesso in tempi brevi al ministero del lavoro, dello sviluppo economico e del sud.

“Serve un piano di sviluppo che vada oltre la gestione delle singole emergenze aziendali- precisano i sindacati- sinora risolte con un “panno caldo” a discapito dei lavoratori”.

“Chiediamo regole certe, un impegno serio delle istituzioni politiche, non abbiamo più tempo , oramai il campo di gioco è finito- dice Maurizio Rosso segretario Slc-Cgil”.
“E’ un settore strategico che va tutelato- dice il sindaco Orlando, presente allo sciopero regionale di oggi- che offre nuovi orizzonti nel settore dell’innovazione e dello sviluppo , oltre che per la tenuta del tessuto occupazionale del territorio. La vicenda di Palermo sta dentro una più complessa vicenda nazionale. Chiediamo al Presidente Conte- aggiunge Orlando- un’attenzione particolare per la città di Palermo. Bisogna passare adesso da una fase emergenziale ad una fase progettuale, cioè da interventi che sino ad ora hanno permesso di mantenere il livello occupazionale ad una programmazione di azioni future per lo sviluppo del settore.”
Questa manifestazione deve dare dei segnali forti al governo in un settore che è oramai al collasso- dice Giuseppe Tumminia , segretario regionale Uilcom- a dimostrazione di ciò, ieri sera Abramo customer care ci ha comunicato il dimezzamento dei volumi di chiamate da parte dei committenti nel giro di pochi giorni”.

Abbiamo ormai un futuro incerto rispetto agli ammortizzatori sociali, rispetto ai volumi- sostiene Claudio Marchesini, segretario regionale UGL telecomunicazioni- dobbiamo tenere alta l’attenzione , e ci concentremo sulle azioni dei grossi committenti Tim, Wind-Tre e Sky.

“Siamo qui per sollecitare le istituzioni affinchè vengano approvati gli emendamenti precedentemente cestinati nel decreto Mille Proroghe- dice Aldo Li Vecchi , Rsu Ugl telecomunicazioni- in particolare, per ciò che riguarda il fondo strutturale che consente di gestire gli ammortizzatori sociali e il fondo di garanzia che permette di garantire il perimetro occupazionale e un piano di conversione del lavoro in base alle esigenze del settore”.

“L’intelligenza artificiale e il sempre crescente utilizzo self-care nel settore telecomunicazioni , metterà a rischio inesorabilmente la professionalità delle risorse impiegate nel settore- dice Angelo Arcarisi ,segretario territoriale Ugl telecomunicazioni Catania- per questo dobbiamo pensare a una riqualificazione e riconversione del settore call center”.