Cambia la geografia politica all’Ars fra spaccature e nascite di nuovi gruppi. Con l’addio di 5 ex pentastellati e la nascita del movimento cui hanno dato vita in settimana potrebbero cambiare anche gli equilibri fra maggioranza e opposizione. E non sembra un caso che proprio in queste settimane le opposizioni hanno iniziato ad alzare la voce. Prima lo scontro Musumeci – Sammartino, poi le polemiche, prettamente politiche, del Pd affidate al capogruppo Giuseppe Lupo.

Entrambi in interviste esclusive a BlogSicilia hanno attaccato governo e maggioranza. Tocca ora al capogruppo di Diventerà Bellissima dire la sua a cominciare proprio dal cambio di strategia politica e di equilibri all’interno del Palermo siciliano

 Alessandro Aricò cosa cambia all’Ars con la fuoriuscita di 5 deputati dal gruppo M5S?
“Già da tempo nel M5S si palesava nei lavori parlamentari una dialettica tra la componente settaria, quella dell’opposizione a tutti i costi al governo Musumeci, e alcuni deputati invece propensi a valutare nel merito i singoli provvedimenti legislativi, senza “no” aprioristici. Il neonato gruppo “Attiva Sicilia” potrà determinare un proficuo confronto con la coalizione di governo, nell’interesse della Sicilia. Noi ribadiamo la nostra disponibilità a una interlocuzione alla luce del sole, senza giochi di palazzo”.

Dunque una apertura possibilista che sembra confermare le voci di un dialogo aperto che per gli ex compagni di partito è una specie di iattura tanto da definire i 5 fuoriusciti come ‘la stampella del governo Musumeci”

Aricò in Finanziaria, però, un problema serio c’è. Senza accordo con Roma le risorse rischiano di essere solo sulla carta

“Abbiamo previsto risorse aggiuntive per circa un miliardo e mezzo di euro a valere soprattutto sui Poc. Sono fondi che vogliamo utilizzare nel rispetto delle procedure europee e per interventi prioritari ed indispensabili sull’emergenza sanitaria, per gli aiuti alle piccole e medie imprese e per il sostegno alle fasce più deboli delle famiglie. Siamo molto fiduciosi che a Roma prendano atto della correttezza del nostro operato, dando il via libera per l’impiego di queste risorse. In caso contrario il governo nazionale si assumerebbe la grave responsabilità di impedire che imprese e famiglie siciliane ricevano maggior supporto in questa fase drammatica per l’economia”.

La vicenda Cassa integrazione in deroga è stata forse il punto più basso dell’azione di questo governo. E’ la cartina di tornasole di una burocrazia ingessata che il governo non riesce a riportare all’efficienza? Insomma è un insuccesso

“Difficoltà ci sono state in tutta Italia, tuttavia anche nella fase iniziale dell’esame delle istanze- quella più critica- la nostra Regione non era tra le peggiori. Con grande senso delle istituzioni il governatore Musumeci si è ugualmente assunto la responsabilità degli iniziali ritardi e, soprattutto, ha accelerato al massimo l’iter: il risultato è che abbiamo superato pure le Regioni del Centro Nord e le pratiche sono state inoltrate all’Inps. Come ho detto in aula durante il dibattito, il M5S a quel punto avrebbe dovuto ritirare la mozione di censura all’assessore Scavone, perché palesemente immotivata”.

C’è poi la grande battaglia di Musumeci, quella sul voto segreto. E’ un legittimo strumento di libertà del Parlamentare come sostiene Sammartino,  oppure un balzello antidemocratico e modificarlo si può a metà legislatura? O, come dice Lupo, bisogna farlo dalla prossima legislatura?

“Ricorrere al voto segreto in una Finanziaria di emergenza è assurdo, bene ha fatto il presidente della Regione a ribadire la propria contrarietà. Purtroppo, a volte anche all’interno della nostra coalizione, c’è chi preferisce i giochi di palazzo rispetto a una politica alla luce del sole e all’insegna della trasparenza. I siciliani meritano di essere rappresentati da deputati che si assumano la responsabilità delle proprie azioni. Ciò non è avvenuto, ad esempio, con il voto segreto sulla riforma dei rifiuti: un gesto politicamente imperdonabile, ancor più grave poiché su temi così delicati tutti noi abbiamo il dovere di metterci la faccia. La Sicilia è l’unica Regione in cui il voto segreto in aula è consentito anche per temi non etici e di coscienza. È inconcepibile farne ricorso anche sulle leggi finanziarie e di riforma e per questo noi siamo pronti a cancellare subito questa vergogna che da oltre 70 anni contraddistingue la storia dell’Ars”.

Le polemiche sull’assessore leghista. Ma non si poteva evitare proprio la delega all’Identità siciliana?

“La Lega ha da tempo una connotazione politica nazionale, avendo ricevuto milioni di voti al Nord come al Sud. É il primo partito in Italia ed alle Europee ha ottenuto ottimi risultati anche in Sicilia. Peraltro ha sostenuto la candidatura di Nello Musumeci a presidente della Regione e da alcuni mesi ha costituito il gruppo parlamentare all’Ars. Quanto all’identità siciliana, è evidente che il neo assessore Alberto Samonà ne ha da vendere sia per le origini familiari che per il proprio bagaglio culturale. Contro la sua nomina si è scatenata una polemica sul nulla, peraltro ancor più paradossale in quanto a sollevarla sono gli stessi deputati del M5S che con la Lega fino a pochi mesi fa erano al governo nazionale e l’hanno accusata di tradimento per essere uscita dal governo Conte”.

Dal Pd vi hanno accusato di pensare a un rimpasto invece che alle emergenze dei siciliani

“Accusa senza capo né coda. Anzitutto non si è trattato di un rimpasto ma della nomina di un singolo assessore in sostituzione del compianto e indimenticabile Sebastiano Tusa. In ogni caso, proprio dal Pd hanno il coraggio di puntare l’indice contro i rimpasti? Loro che con Crocetta hanno avvicendato oltre 50 assessori?”.

Polemiche sono state sollevate pure sulla gestione dell’emergenza Covid19 in Sicilia

“Le critiche sono smentite da numeri e fatti. Il nostro sistema sanitario ha retto molto bene all’emergenza, tanto da salvare perfino pazienti bergamaschi arrivati in Sicilia in fin di vita. I Covid-Hospital allestiti con eccezionale sforzo organizzativo si sono dimostrati uno strumento sanitario indispensabile per salvare vite e arginare il diffondersi del contagio, grazie alla professionalità e all’abnegazione dei nostri impagabili operatori sanitari e parasanitari. Alla fine dell’emergenza le comunità locali avranno in dote ospedali migliorati e potenziati, come ad esempio sta accadendo a Partinico. Grazie all’attività dell’assessorato guidato da Ruggero Razza il nostro sistema sanitario sta migliorando giorno dopo giorno anche dal punto di vista delle infrastrutture, con investimenti per centinaia di milioni. Inoltre per professionalità degli operatori sanitari non siamo secondi a nessuno. I 400 milioni di premialità riconosciuti da Roma certificano il raggiungimento degli obiettivi nel 2019 da parte del governo Musumeci relativamente al contenimento dei costi e al contestuale miglioramento nell’erogazione dei servizi sanitari”.