“È vero. Ho commesso un errore. La volgarità è un errore in qualsiasi contesto. Lo è ancora di più se permette di distogliere l’attenzione da problemi ben più gravi. Ho sbagliato nel non valutare che la mia posizione di libero cittadino, inevitabilmente, si sovrapponeva al mio ruolo di dipendente pubblico e di componente dell’ufficio stampa del Comune di Palermo”.
Iniziano così le scuse pubbliche di Fabio Citrano l’addetto stampa del Comune di Palermo che più volte ha utilizzato Twitter e Facebook per attaccare, contestare e apostrofare con frasi anche volgari il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
“Ho agito di pancia e involontariamente ho contribuito ad inasprire il clima già difficile tra il Sindaco e il Ministro. Sono pronto ad assumermi le responsabilità – aggiunge Citrano – Per questo chiedo pubblicamente scusa a Leoluca Orlando, oggi protagonista indiscusso di una battaglia di civiltà contro gli aspetti “criminogeni” del cosiddetto “decreto sicurezza”.
Mi addolora il pensiero dei bambini che sono a bordo di una nave da giorni nel Mediterraneo perché nessuno vuole accoglierli. Chiedo loro scusa perché il mio gesto stupido ha permesso a qualcuno di provare a distogliere l’attenzione da cose ben più gravi di una parolaccia”.
Sono stati giorni difficili. Dopo il tweet di Salvini il caso è diventato nazionale. Il sindaco del Comune di Palermo si è messo in rotta di collisione proprio con il ministro degli Interni e a Salvini non è sembrato vero potere utilizzare l’assist dato dall’addetto stampa per ridicolizzare il primo cittadino. Gli uomini della Lega siciliani hanno chiesto la sua rimozione.
“In tre giorni ho ricevuto tanti messaggi. Ho ricevuto tanti messaggi affettuosi , a volte scherzosi e ho ricevuto altrettanto affettuose ma serie tirate d’orecchio – aggiunge Citrano –
E ci sono stati e ci sono i messaggi violenti, di gravi minacce. Chi mi augura la morte, chi una eterna malattia. Frasi e messaggi pesantissimi, quasi illeggibili dal punto di vista umano, che fanno ancor più capire quanto sia avvelenato il clima in Italia, quanto stiamo perdendo la testa. Come forse ho fatto io. Sono grato a tutti. A chi mi è stato vicino e a chi mi ha insultato, perché tutti mi hanno fatto capire che ho sbagliato ad insultare e ho sbagliato a cadere nella trappola della violenza e dell’odio, ancorché verbali. Io sono persona”.
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