Nodo scuole sulla loro riapertura o meno in Sicilia. Nonostante l’intervento dei prefetti, i ricorsi al Tar e la “predica” della Regione, i sindaci siciliani sembrano nuovamente intenzionati a chiudere le scuole. Anzi, qualcuno lo ha già fatto forte della relazione del commissario covid per la provincia di Palermo, Renato Costa. Oggi pomeriggio nuovo vertice tra i sindaci siciliani per tornare a confrontarsi sul da farsi riguardo all’opportunità di chiudere o meno le scuole considerando l’escalation di contagi al covid19 che sui registra un po’ in tutta l’Isola. L’impressione è che il braccio di ferro tra primi cittadini e lo Stato sia tutt’altro che cessato.
I primi sindaci che chiudono
Nel palermitano ci sono già i primi due sindaci che hanno deciso di chiudere le scuole. Si tratta di Trappeto e Borgetto dichiarati zona arancione a partire da lunedì prossimo. Ieri sera stesso il sindaco di Trappeto Santo Cosentino e quello di Borgetto Luigi Garofalo hanno emanato le rispettive ordinanza con cui si chiude per i prossimi 10 giorni gli istituti scolastici. A dire il vero a Trappeto non si sono ancora riaperte le scuole da quando sono finite le vacanze natalizie. Così aveva già deciso a suo tempo Cosentino: “E devo dire che i fatti mi hanno dato ragione – precisa -. Già lo scorso 7 gennaio avevo notizie di un numero di contagiati ben al di sopra di quelli che risultavano all’Usca. Sono soprattutto bambini in età scolare ad essere stati contagiati, da informazioni che arrivano direttamente a me. Devo dire che alla luce di quanto accaduto ritengo di aver fatto la scelta più giusta, anche perché i dati di oggi del commissario covid erano maturati già nei giorni precedenti ed io ne ero a conoscenza”.
Renato Costa: “Servono restrizioni”
I sindaci si fanno forte di quanto scritto nella relazione dal commissario covid per la provincia di Palermo, Renato Costa, da cui poi è scaturita dal decisione di dichiarare zona arancione i comuni di Altofonte, Borgetto, San Cipirello, Trappeto, Blufi, Petralia Soprana, San Mauro Castelverde e Villabate. Nella relazione inviata all’assessorato regionale alla Sanità si sollecitano “adeguate misure restrittive”.
Altrove si torna dietro i banchi?
Ma dove non c’è relazione delle autorità sanitarie che faranno i sindaci? Questo è il nodo su cui per l’appunto ci sarà il confronto oggi pomeriggio tra i sindaci siciliani che si collegheranno in videoconferenza. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando per l’appunto evidenzia che, al di là delle colorazioni dei territori, si dovrà tenere conto anche di eventuali pronunciamenti delle autorità sanitarie.
I numeri delle ordinanze di chiusura delle scuole
Dai dati dell’Usr, l’ufficio scolastico siciliano, emerge che su 391 Comuni della Sicilia in 161 hanno emanato ordinanze sindacali di sospensione delle attività didattiche, mentre i restanti hanno regolarmente avviato le attività didattiche in presenza. Tra le 548 scuole ricadenti nei Comuni in cui sono stati adottati provvedimenti di chiusura, 513 (434.237 studenti) hanno attivato la didattica a distanza, mentre 35 (28.912 alunni) non hanno svolto lezioni.
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