Nell’ambito dell’attività di controllo economico del territorio, i Finanzieri della Compagnia di Bagheria hanno sequestrato 150 kg di tonno rosso trasportati a bordo di un furgone commerciale che percorreva la Strada Provinciale 113, presso il Comune di Santa Flavia, condotto da un commerciante all’ingrosso di prodotti della pesca.

Gli esemplari di Tonno Rosso (“Thonnus Thynnus”) di cui, in questo periodo, è contingentata la pesca, fruttano ingenti guadagni sul mercato nero dei prodotti ittici “pregiati”, rischiando di procurare un serio pregiudizio allo sviluppo della fauna marittima, oltre che l’immissione sul mercato di prodotti non sicuri dal punto di vista igienico – sanitario.

I militari operanti hanno contestato al responsabile il mancato rispetto delle normative europee sulla rintracciabilità dei prodotti alimentari, ovvero l’assenza del modello B.C.D. (Bluefin Tuna Catch Document) validato dall’Autorità Marittima, documento con cui viene ricostruita e garantita la tracciabilità delle diverse fasi della filiera di sfruttamento di questa specie ittica, dalla sua cattura alla successiva commercializzazione.

Oltre al non rispetto delle normative europee sulla rintracciabilità dei prodotti alimentari, infatti, a generare allarme sono state le pessime condizioni di conservazione del prodotto che da lì a poco sarebbe stato immesso sul mercato palermitano.

A seguito dell’intervento del personale sanitario della locale A.S.P., che ha riscontrato la non idoneità dei 12 esemplari per il consumo umano, è stata disposta la distruzione degli stessi a cura di una ditta specializzata.

L’operazione delle Fiamme Gialle bagheresi si inquadra nell’ambito di analoghe attività svolte nel corso dell’anno che hanno consentito di sequestrare ad oggi cinque tonnellate complessive di tonno sottratto al commercio illegale.

Proprio a maggio infatti erano stati sequestrati circa sei quintali di prodotto, a giugno circa 4,35 tonnellate (35 esemplari di Tonno rosso) contestualmente al sequestro preventivo dei cinque automezzi destinati al loro trasporto ed all’intera area di sosta che è stata utilizzata come una vera e propria discarica nella quale gli stessi erano stati lasciati, in attesa della successiva messa in commercio del prodotto.

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