Una cabina regionale di regia sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro. A chiederla Cisl e Filca siciliane, che nei giorni scorsi hanno minacciato di marciare con la fascia nera al braccio, a settembre. E di segnare a lutto, con un nastro nero, i cantieri dell’Isola che tra gennaio e aprile hanno visto morire ben 16 lavoratori per carenze sul fronte delle garanzie di legalità.
“In controtendenza rispetto al resto del Paese, in Sicilia le denunce di infortunio sul lavoro sono in aumento”, rileva il sindacato guidato da Sebastiano Cappuccio. E servono, puntualizzano Cappuccio e Paolo D’Anca, numero uno della federazione regionale degli edili Cisl, «azioni di controllo, assistenza, informazione e formazione”.
Per questo al Governo della Regione Cisl e Filca chiedono il confronto col mondo del lavoro. E all’assessore Ruggero Razza, che ha la delega sui temi della sanità, sollecitano “il coinvolgimento del sindacato nell’ambito delle strategie di attuazione del Piano nazionale della prevenzione in edilizia, coordinato assieme dalle Regioni Sicilia e Toscana”.
“Con l’assessore che, assieme alla Toscana, ha ottenuto il coordinamento del piano, ci congratuliamo”, affermano Cappuccio e D’Anca. Rimarcando che “in Sicilia c’è bisogno di una cabina regionale che metta a fuoco i temi della prevenzione in edilizia. Una sede di cui facciano parte Regione, Inail, professionisti e parti sociali”. E che, sul fronte della sicurezza e delle garanzie per la salute, affianchi l’altrettanto necessaria politica di rilancio degli investimenti, dei cantieri, delle opere pubbliche e private.
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