• Circa 5 mila lavoratori Asu verso la stabilizzazione
  • L’articolo in Finanziaria approvato dall’Ars
  • Più facile anche andare in pensione per gli aventi diritto

Inserita nella Finanziaria regionale in approvazione all’Ars una norma che prevede la stabilizzazione di 5 mila lavoratori Asu. A darne notizia è Vincenzo Figuccia deputato della Lega all’Ars e coordinatore provinciale del partito a Palermo. La norma prevede anche la possibilità, per coloro che abbiano i requisiti, di andare in pensione  in forza della legge.

Verso la stabilizzazione di 5 mila lavoratori

“Siamo davvero soddisfatti per l’inserimento di una norma in finanziaria regionale che consentirà la stabilizzazione di circa 5 mila Asu in forza presso gli enti utilizzatori presenti sul territorio regionale. Eravamo fortemente convinti che l’operazione fosse possibile a fronte delle previsioni normative recate dal Bilancio di previsione dello Stato varato lo scorso anno. La norma tra l’altro, consente a tutti coloro i quali ne abbiano maturato i requisiti, il prepensionamento ope legis. Adesso, procediamo con determinazione verso l’approvazione in Aula per restituire giustizia a una platea di uomini e donne per troppi anni mortificata dalla precarizzazione”.

Cosa recita l’articolo in Finanziaria

La norma per la stabilizzazione degli Asu è inserita nell’articolo 57: “Norme in materia di stabilizzazione e fuoriuscita personale Asu”. “A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge si applicano nel territorio della Regione Siciliana le disposizioni di cui al comma 296 dell’art. 1 della Legge 30 dicembre 2020, n. 178. 2 – recita l’articolo –  Al fine di favorire la piena efficacia dell’impianto regolatorio di cui al precedente comma 1, è altresì incentivata la fuoriuscita dei soggetti attualmente impegnati in Asu che hanno maturato i requisiti minimi previsti dalla normativa nazionale per il pensionamento. Per tale finalità, il Dipartimento Regionale del Lavoro, dell’Impiego, dell’orientamento, dei servizi e delle attività formative è autorizzato ad erogare, a domanda, la differenza tra quanto erogato dall’INPS a titolo di assegno sociale e quanto previsto dall’assegno di sussidio per Asu sino al compimento del 70° anno di età”.

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