A partire dal 30 settembre almeno 26 mila famiglie siciliane potrebbero non ricevere più il Reddito di Cittadinanza a 18 mesi dalla ricezione del primo assegno. Scatta, infatti, la sospensione dell’erogazione dell’assegno dopo 18 mesi anche se pochissimi percettori al momento hanno trovato un posto di lavoro. La sospensione durerà un mese anche se potrebbe durare più a lungo.
Come riporta il Giornale di Sicilia, a Palermo il problema riguarda almeno 8 mila persone ma, contando tutti i percettori della provincia, si sale fino a circa 26 mila. Il problema riguarda chi ha iniziato a ricevere il Reddito di Cittadinanza tra i primi per cui la norma attuativa prevedeva che una prima verifica sulla ricerca di un impiego scattasse dopo 18 mesi, che scadono appunto fra poco più di tre settimane. Intanto, è prevista una sospensione del contributo di almeno un mese.Si calcola che potrebbero essere circa 100 mila le persone che potrebbero perdere il reddito. Sono 118 mila infatti le domande inoltrate all’inizio del provvedimento in Sicilia
Per muovere le acque una delegazione di cittadini che riceve il contributo dal marzo 2019 ha incontrato il sottosegretario al Lavoro Steni Di Piazza. Al vertice hanno partecipato anche Marcello Susinno, consigliere comunale di Sinistra Comune, e il vice presidente della prima circoscrizione Antonio Nicolao. Di Piazza si è impegnato a portare il caso sul tavolo del ministro Nunzia Catalfo, con cui si vedrà d domani, poi incontrerà di nuovo la delegazione di cittadini e politici locali.
Intanto Susinno, Nicolao e la delegazione da loro rappresentata invocano un intervento anche più ampio: «Preferiamo dare un contributo attivo per le nostre comunità piuttosto che poltrire sul divano senza fare nulla e percepire il reddito a sbafo”. dicono i percettori del reddito di Cittadinanza che chiedono di accelerare il varo dei progetti di pubblica utilità.
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