Il taglio ai vitalizi all’Ars pende come una spada di Damocle sopra deputati. Dopo il via libera al Senato al cui il Parlamento siciliano è collegato, il dibattito attorno all’argomento ormai non può più essere relegato nei confini della polemica politica e dei botta e risposta, si deve scegliere se approvare o meno la riduzione degli assegni per gli ex parlamentari. La bozza voluta dai 5 Stelle è pronta si deve solo scegliere il da farsi.

La strada è quasi obbligata: è stato lo stesso vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, che a questo provvedimento è molto legato, ad assicurare ed annunciare penalizzazioni finanziarie per le regioni che non si adegueranno.

La patata bollente passa adesso nelle mani del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, totalmente in disaccordo con il provvedimento, e in quelle del Governatore Nello Musumeci il cui Governo potrebbe essere penalizzato in termini di risorse. Ma a vantaggio del fronte del no ci sono anche i tecnici di Palazzo dei Normanni che ipotizzano innumerevoli ricorsi in quanto si tratta di una norma che interviene su un beneficio in corso di godimento.

A dar man forte sono anche le cifre, calcoli alla mano oltre la metà dei pensionati di sala D’Ercole perderebbe circa metà dell’importo finora percepito.

Giancarlo Cancelleri chiarisce la necessità della misura: 2E’ caduto lo scudo del Senato. L’Assemblea non ha più alibi, deve approvare la delibera”.

La prossima settimana il tema dovrebbe approdare all’ordine del giorno del consiglio di Presidenza, non rimane che aspettare.

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