“Pensiamo di completare l’opera fra il 1 e il 15 settembre“: questa è la previsione fatta da Francesco Savarino, direttore dei lavori sul cantiere relativo al tappo di viale Regione Siciliana, a Palermo. Area sulla quale, questa mattina, si è svolto un sopralluogo da parte del sindaco di Palermo Roberto Lagalla e del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Una visita per verificare lo stato della seconda fase degli interventi, iniziata nel mese di febbraio. Tranche seguita alla prima, partita a novembre 2020 e che doveva completarsi in due mesi. Poi l’imprevisto, ovvero il crollo del solaio, che ha rallentato tutto l’iter, concluso poi a dicembre 2021.
Lo stato del cantiere in viale Regione Siciliana
Intervenuto ai microfoni dei giornalisti, il direttore dei lavori della Mondello Costruzioni Francesco Savarino ha così riassunto lo stato del cantiere di viale Regione Siciliana. “I lavori stanno procedendo secondo il cronoprogramma previsto. Il cantiere è stato consegnato all’impresa il 18 febbraio 2022. Chiaramente, in questi giorni gli interventi hanno avuto qualche rallentamento a causa delle temperature proibitive dettate dall’ultima ondata di calore di questo inizio estate. Toccare il ferro, lavorare il calcestruzzo e l’esecuzioni di altre operazioni simili risulta impossibile sotto la canicola estiva. Tanto è vero che spesso i lavoratori iniziano alle 6 di mattina, staccando alle 11.30″.
Sacrifici, quelli dei dipendenti, che non si sono ancora conclusi. I lavori sono a buon punto, ma adesso bisognerà procedere con le operazioni finali. Passaggi che prenderanno almeno un paio di mesi. “Stiamo per procedere con la gettata in calcestruzzo della soletta del canale, che si completerà entro venerdì 8 luglio. Da lì decorreranno 28 giorni, previsti dalla normativa vigente, per il ritiro e l’asciugatura del materiale, che sarà costantemente verificato e monitorato. Seguiranno le prove di carico sulla soletta, a cui seguiranno le operazioni di posa dell’asfalto”. Il tutto a netto di imprevisti. “Noi pensiamo di completare l’opera alla cittadinanza tra il 1 e il 15 settembre, riconsegnando così viale Regione Siciliana alla cittadinanza. Ciò al netto degli imprevisti che possono accadere, come piogge torrenziali o altro”.
Musumeci: “L’esperienza di questo cantiere è stata una vergogna”
Presente al sopralluogo, come sopra ricordato, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. La fase due dei lavori è stata affidata attraverso un bando regionale organizzato dall’Autorità di Bacino. Ad affiancare il governatore, l’assessore al Territorio e all’Ambiente Toto Cordaro. Commentando lo stato dei lavori, Musumeci non ha lesinato critiche in merito alla gestione delle opere in esecuzione su viale Regione Siciliana.
“L’esperienza di questo cantiere è una vergogna – ha commentato il presidente della Regione -. Noi siamo entrati in azione nel mese di febbraio. Il calendario è rispettato. Abbiamo assicurato il finanziamento, così come abbiamo portato avanti l’espletamento della gara d’appalto. Abbiamo consegnato all’impresa, che se li era aggiudicati. La gettata sarà da oggi realtà. Con l’impresa, assieme al sindaco, abbiamo strappato l’impegno che il primo settembre si possa aprire il cantiere di viale Regione Siciliana”.
“Sinergia fra Comune e Regione”
Un concetto che il governatore ribadisce e sottolinea, ricostruendo il quadro che ha portato ai giorni nostri. “Questo cantiere rimane però una delle vergogne di quest’area. Segno evidente che quando ci sono rimpalli di responsabilità o quando non c’è sufficiente consapevolezza del proprio ruolo, possono anche accadere queste cose. I disagi sono sotto gli occhi di tutti. Per fortuna, siamo nelle ultime settimane di cantiere. Abbiamo fatto il nostro dovere. Non intervenire significa mantenere una condizione di stallo che si sarebbe tradotta in una condizione di stallo”.
Una sinergia che è mancata negli scorsi mesi ma che, con l’arrivo di Roberto Lagalla a Palazzo delle Aquile, sembra essersi ritrovata. “Oggi festeggiamo che stiamo andando avanti in questo lavoro. Non facciamo polemica nei confronti di nessuno. C’è una grande collaborazione fra Comune e Regione. Bisogna continuare su questa strada. Basta che c’è la pace”.
Lagalla: “Recuperiamo quanto perso in questi anni”
A prendere la parola è poi il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Il primo cittadino ha fatto il bilancio delle criticità relative al cantiere di viale Regione, sottolineando il quadro ereditato dalla scorsa Amministrazione Comunale. “E’ una delle realtà su cui ci siamo dovuti confrontare da subito. La sintonia con la Regione e il superamento delle difficoltà ha permesso di fissare tempi certi. Non solo la ripresa di cantiere, grazie all’intervento della Regione, ma anche il fissare una data certa per riaprire e mettere in sicurezza questo cantiere. Naturalmente, avrei preferito tempi più brevi. Ma è ovvio che noi recuperiamo semplicemente quello che si è perso in questi anni“.
Cantiere che, sottolinea il primo cittadino, sta provocando da anni diversi disagi alla cittadinanza. Una pagina che Roberto Lagalla vuole provare a chiudere al più presto, ricorrando anche a soluzione di viabilità alternativa. “I palermitani sono fortemente disturbati da questo cantiere. E’ il primo di quelli che cerchiamo di rimuovere. Vedremo se ci sono soluzioni di viabilità alternativa per potere decongestionare quest’arteria che, oggettivamente, spazientisce i palermitani costretti ad aspettare sotto il sole“.
Venti mesi di lavori al tappo di viale Regione
Seconda fase dei lavori che era iniziata appunto nel mese di febbraio, in seguito al bando indetto dalla Regione Siciliana per il consolidamento del canale Mortillaro e del Passo di Rigano. Interventi che, nelle previsioni degli uffici regionali, dovevano concludersi in quattro mesi. Poi però è arrivato un nuovo imprevisto, ovvero la difficoltà di reperimento dei materiali, da parte della ditta, in seguito al conflitto ucraino. Fatto che ha condizionato, negli scorsi mesi, altri cantieri in città, come quello del collettore fognario. Per viale Regione Siciliana quindi si prospettano, ancora una volta, tempi più lunghi del previsto.
A tal proposito, dal Comune avevano fatto sapere che “sul fronte dei lavori, l’azienda ha posto in essere i prefabbricati necessari. Rimangono da concludere gli interventi sul solaio. Dopodiche si procederà al collaudo meccanico dell’area e infine si potrà porre l’asfalto. Ultima operazione necessaria prima della riapertura. La ditta ha chiesto due mesi di proroga“. Termine poi confermato nella giornata di oggi e che, con tutta probabilità, si concluderà nella prima decade del mese di settembre.
I lavori dovevano durare due mesi
Un’area che, come ribadito anche dagli esponenti politici presenti oggi, ha arrecato diversi disagi ai cittadini palermitani e non solo. La seizione di viale Regione Siciliana in questione, lunga circa 180 metri, costituisce parte del raccordo autostradale tra A19 e A29, due dei principali assi autostradali dell’Isola. Tratto attraversato quindi da camion ed altri mezzi, in transito verso altre località della Sicilia.
La parola d’ordine che si prospettava all’inizio dei lavori era “celerità”. L’area nei pressi di via Principe di Paternò è un cantiere dal novembre 2020, ovvero da quando si dovevano eseguire dei lavori di consolidamento sull’area del canale Mortillaro. Interventi che dovevano durare appena due mesi. Poi le prime difficoltà: un crollo nell’area al di sotto del canale Mortillaro e del Passo di Rigano, proprio dove si stavano svolgendo i lavori.
Da lì la necessità di effettuare un nuovo ciclo di cantiere, con relativi rimpalli di competenza fra Comune e Regione. Risultato: tempi allungati e primo intervento concluso addirittura dopo un anno, a dicembre 2021. Poi arrivò lo stop, in attesa che il bando proposto dall’Autorità di Bacino potesse trovare conclusione, giungendo così ai giorni nostri.
I ritardi sul cantiere
Una fase due dei lavori iniziata con qualche settimana di ritardo rispetto al previsto. La deadline per iniziare gli interventi era stata fissata per fine gennaio. Termine di cui era convinto anche il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle Adriano Varrica, che ha seguito da vicino le vicende legate al bando sul canale Mortillaro. “La gente vuole vedere l’impresa in cantiere per recuperare un po’ di fiducia e tirare un sospiro di sollievo. Sono convinto che questo possa accadere entro la fine del mese – dichiarava l’esponente pentastellato il 21 gennaio -. Continuerò a seguire e supportare le Amministrazioni coinvolte fino alla conclusione dei lavori”.
Dichiarazione seguita, a circa due settimane di distanza, da quella del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Il 4 febbraio, il governatore dichiarava: “I lavori su Viale Regione Siciliana stanno finalmente per partire. Entro la prossima settimana dovrebbero iniziare“. Ma, anche in questo caso, il termine temporale fissato non ha avuto riscontro. Interventi partiti invece a fine febbraio, con l’auspicio che si potessero concludere entro i limiti previsti. Ma ci sarà ancora da aspettare, sperando che i centottanta metri del raccordo autostradale possano tornare fruibili al più presto.
Le difficoltà alla viabilità su viale Regione Siciliana
Difficoltà, quelle causate dal cantiere di viale Regione Siciliana, che si sono ripercosse in questi mesi sul fronte della viabilità Materia in cui il capoluogo siciliano è stato più volte “rimandato a settembre”, a causa delle lunghe code che si generano fra le strade della città. L’area del raccordo autostradale purtroppo non ha fatto eccezione. L’imbuto che si genera tra piazzale Giotto e via Principe di Paternò genera una coda di auto che, nelle ore di punta, diventa lunga anche diverse centinaia di metri. Un problema a cui la vecchia amministrazione non è mai riuscita a trovare una soluzione efficace.
Situazione che, per un lungo lasso di tempo, ha fatto il paio con quella all’altezza del ponte Corleone, area in cui vi erano ulteriori restrzioni alla viabilità Questione sulla quale si attende di capire quando andrà a gara il bando per i lavori di ristrutturazioni. Interventi richiesti anche nella relazione della Icaro Progetti con la quale l’azienda riconosceva la transitabilità del ponte per i prossimi cinque anni.
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