“Escludo di avere incontrato Arata con Cocina e Miccichè e non ricordo che quando Miccichè è venuto a trovarmi non abbiamo incontrato nei corridoi Cocina e Arata”. Lo ha detto l’assessore all’Energia Alberto Pierobon in audizione davanti alla commissione regionale antimafia.

A proposito della permeabilità e della facilità d’ingresso di estranei in assessorato Pierobon ha detto: “Prima c’era l’assalto e per questo ho chiesto di mettere delle barriere. Ora ci sono dei controlli rigidi degli accessi. Prima accadeva che mi prendessero degli appuntamenti e io non sapevo di cosa si trattava. Adesso non accade più”. Parlando di Francesco Paolo Arata, Pierobon ha raccontato che “si lamentava della malaburocrazia, paventava ricorsi e allora ho chiamato il dirigente Salvatore Cocina e gli ho detto: ‘Guarda che c’è questo che aspetta da un anno vedi di dargli la risposta’. Lui mi ha detto ‘Domani firmo’ e io l’ho riferito ma non sapevo quale fosse il risultato”. Nessun favoritismo, nessun via libera. “Avrò sollecitato almeno cinquecento pratiche e ci sono anche le lettere – ha spiegato Pierobon -. Giovedì sera io stesso ho sollecitato cinque cose da fare urgentemente, ma non entro nel campo tecnico”.

Poi il presidente della commissione Claudio Fava ha chiesto a Pierobon come mai lui avesse chiamato l’assessore Toto Cordaro per sollecitare un provvedimento e poi l’assessore all’Energia ha replicato: “L’ho fatto perché l’assessorato ha un dovere di serietà e di rispetto dei tempi. Ho parlato in generale a Musumeci del fatto che mi sembrava vergognoso che i privati scappano dalla Sicilia.

Il figlio di Arata mi ha raccontato del loro socio che era andato via e così dicevo ai miei colleghi della giunta: ‘Vi rendete conto che qui c’è gente con i soldi che va via?’. Non ne ho mai parlato nello specifico con Musumeci”.

Ma è n passaggio dell’audizione di Pierobon che rischia di far saltare, politicamente, il banco alla Regione e creare guerra fra governo e burocrazia. “Arata -dice Pierobon in Commissione – era un imprenditore molto accreditato e mi fu presentato dal direttore del dipartimento all’Energia D’Urso fuori dall’assessorato, c’erano altri due funzionari che parlavano con lui in portineria. Mi venne indicato come il presidente in pectore dell’Arera”.

un passaggio che fa saltare sulla sedia il Direttore del Dipartimento. “Non ho mai presentato Arata a Pierobon! – dice secco Tuccio D’urso – Ho conosciuto Arata ed il figlio qualche giorno prima dei primi arresti, accompagnati nella mia stanza dal Causarano (funzionario regionale agli arresti domiciliari da ieri ndr) come da me riferito alla Autorità Giudiziaria. Non conoscendolo non potevo avvisare alcuno”.

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