“Siamo sgomenti e preoccupati. Ora è necessaria trasparenza. E ci aspettiamo che la magistratura facci rapidamente luce perché non resti ombra alcune sulle politiche regionali contro il Covid“. Così Sebastiano Cappuccio e Paolo Montera, segretari generali della Cisl Sicilia e della Cisl Fp Sicilia, a proposito dell’indagine della Procura di Trapani sui dati Covid alterati che ha portato, tra l’altro, alle dimissioni dell’assessore alla Salute Ruggero Razza.
No a rimpalli di responsabilità
“Adesso è urgente andare avanti e accelerare nelle misure di contrasto alla pandemia. Il virus si è rivelato una minaccia terribile e se un errore non va fatto – concludono i due sindacalisti – è di attardarsi in rimpalli di responsabilità e polemiche infinite. Bisogna rimettere al centro le questioni dirimenti delle politiche per la salute e delle misure per il contrasto alla pandemia”.
Il commento di Cgil Sicilia e Fp
“L’indagine della magistratura di Trapani descrive una gestione scellerata dell’emergenza sanitaria in Sicilia. Ci
aspettiamo già nelle prossime ore atti politici e amministrativi conseguenti da parte della regione perché una partita così delicata esige massima trasparenza e certezze per i cittadini e per gli operatori sanitari. La giustizia farà il suo corso ma sulla gestione Covid non possono esserci ombre”: lo dicono in una nota congiunta Alfio Mannino,
segretario generale della Cgil Sicilia e Gaetano Agliozzo, segretario generale della Funzione pubblica siciliana. “Mentre sul fronte del Covid gli operatori della sanità combattono tutti i giorni mettendo a rischio la propria vita, come ci dice l’alto numero di vittime tra le loro fila, ci sono politici e burocrati che giocano con i numeri. E’ un’offesa, oltre che un danno di enormi proporzioni alla Sicilia e ai siciliani non per quanto riguarda la salute, ma anche l’economia, l’occupazione, oltre che la credibilità della sua classe dirigente”: “Ci chiediamo- aggiungono- quale disegno criminale ci sia stato nella mente di chi ha manipolato dati, sfruttato inadempienze o ritardi altrui, fornito un quadro non reale sulla situazione in Sicilia. Di chi in una situazione così difficile, per la quale si stanno pagando prezzi altissimi in termini di vite umane, di povertà crescente, di disagio sociale, ha avuto la tracotanza di distorcere la realtà”. I due esponenti sindacali sottolineano che “la ripresa della Sicilia passa in primo luogo per valide iniziative di contrasto all’epidemia. E oggi scopriamo che chi doveva monitorare con polso fermo la situazione- sottolineano Mannino e Agliozzo- affinché a tutti i livelli fossero prese le decisioni giuste è sotto indagine per aggiustamenti, manipolazioni, approssimazioni che, non solo non era tenuto a fare, ma che doveva evitare che fossero fatti per inadempienze di altri livelli. La giustizia ora farà il suo corso – concludono – ci auguriamo rapidamente e ci auguriamo che i cocci da contare di una malagestione della sanità non siano tanti, in termini di contagi, di lavoro, di attrattività della nostra regione”.
Il commento di Uil Sicilia
“Siamo preoccupati per la bufera che ha travolto la sanità siciliana in piena crisi pandemica. Adesso vanno accertate le responsabilità giudiziarie ma la cosa più importare è ripristinare autorevolezza all’interno dello stesso assessorato, altrimenti sarà il caos e saranno ancora più drammatici i rischi per la sicurezza dei cittadini”. Così il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone.
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