Si attendeva una soluzione dal Comune di Palermo e dall’Autorità Portuale in merito al traffico che si crea agli imbarcaderi di via Francesco Crispi. Una risposta alla città che, nonostante la nomina di due mobility manager dall’Amministrazione Comunale, non è ancora arrivata.

L’incolonnamento di tir al molo Santa Lucia o in via dell’Arsenale rimane un problema irrisolto, con code chilometriche che giungono fino alla zona di Sant’Erasmo. Una matassa che l’assessore Giusto Catania e i suoi uffici non sono riusciti ancora a districare. Ingorghi che, nel frattempo, paralizzano tutta la mobilità del Porto, costrigendo automobilisti e camionisti ad interminabili minuti in coda.

Il tappo in via Francesco Crispi (VIDEO)

Eppure, l’idea che in via Crispi possa generarsi del traffico non è di certo rivoluzionaria. Ciò anche a causa delle limitazioni alla mobilità che colpiscono importanti tratti viari del capoluogo siciliano. Dal ponte Corleone al ponte Oreto, passando per corso dei Mille: sono tanti i tratti in cui i tir non possono passare o, comunque, hanno grosse difficoltà a transitare. A questo si unisce la contemporanea riattivazione della ZTL, che spinge diversi automobilisti a deviare verso il Porto.

Il colpo di grazia arriva poi dagli imbarcaderi, la cui scia di traffico si estende su via Crispi. Code che iniziano dalla fine di via Francesco Crispi, all’altezza di piazza della Pace, per poi terminare in Foro Umberto I. Un serpentone di mezzi infinito, costretti a muoversi tra traffico e cantieri insiti in zona. Elemento che non è nuovo, anzi si ripete con una certa quotidianità. Non ultima, la coda di macchine riscontrata lunedì 4 ottobre. Allora furono gli imbarchi al molo Santa Lucia a causare un tappo lungo più di un chilometro.

Il restringimento al sottopasso di piazza XIII Vittime

Quello dei mezzi pesanti è però soltanto la punta dell’iceberg. Sull’area del Porto sorgono importanti limitazioni al traffico e cantieri già da diverso tempo. Nodo focale in tal senso rappresenta il restringimento di carreggiata del sottopasso di piazza XIII Vittime. Una linea gialla infatti delimita la porzione di asfalto disponibile, riducendo ancor di più lo spazio per i mezzi. Ciò a causa dei problemi strutturali che affliggono da anni i coprimuro laterali dell’area, ormai ridotti in condizioni pietose. Basta il tocco di una mano per tirarne giù un pezzo.

Un’opera di manutenzione ordinaria e straordinaria inserita già nell’accordo quadro 2017-2020 ma che, ad oggi, non è mai iniziata. Stato di immobilismo evidenziato da una selva di piante cresciute ai lati della carreggiata. Fra queste spicca una palma, elevatasi rigogliosa sul ciglio della strada del sottopasso. Da quanto fanno sapere dall’assessorato ai Lavori Pubblici, pare che la fase di progettazione stia per concludersi. Ciò dovrebbe dare la possibilità alla ditta, assegnataria dell’appalto già da inizio anno, di poter mobilitarsi ed iniziare così i lavori.

Ma se in quest’area si attende l’apertura del cantiere, proprio a qualche decina di metri sono al momento in corso gli interventi sull’impianto di illuminazione di piazza XIII Vittime. Le barriere, già presenti da diverse settimane, coprono l’area del cantiere, rappresentando anch’esso un’ulteriore riduzione della sede stradale.

Il confronto fra i mobility manager e la II Commissione

Uno stato di cose davvero difficile da risolvere, figlio di anni di mancata manutenzione e dell’assenza di un piano di mobilità per il Porto. Per risolvere la questione, il Comune di Palermo aveva deciso di affidarsi a due mobility manager, scelti fra l’attuale personale a disposizione dell’Ufficio Mobilità. A ricoprire questi incarichi saranno rispettivamente l’ing. Mario Scotto e l’Ing. Roberto Biondo. Al primo è stata affidata la funzione di raccordo tra i mobility manager di tutte le aziende della città, al fine di coordinare spostamenti. Il secondo, invece, è chiamato a curare le azioni per promuovere un approccio sostenibile per la mobilità casa/lavoro dei dipendenti comunali. Manovra finalizzata alla riduzione del trasporto privato.

Un tema che già in precedenza doveva essere affrontato dall’Ufficio Mobilità. Ciò in seguito alle convocazioni della II Commissione del Comune di Palermo. Dopo un primo rinvio, le parti si sono incontrate il 5 ottobre. Una riunione a cui era presente la consigliera comunale del gruppo “Oso” Giulia Argiroffi, che racconta così il risulato del confronto.

“Da quanto emerso nelle interlocuzioni in commissione, l’Amministrazione Comunale, invece di tutelare gli interessi di una città bloccata da una viabilità impossibile, preferisce tutelare i rapporti istituzionali. Ciò rappresenta un danno all’economia del capoluogo siciliano, visto che rappresenta una sorta di circonvallazione della città. L’unica alternativa alla Ztl e alle inibizioni del ponte Oreto e al ponte Corleone”. Una riunione a cui non era presente l’assessore Giusto Catania, dal quale si aspettano, oggi più che mai, risposte certe al problema.