Novità dall’università di Palermo in vista dell’anno accademico 2021/2022 su immatricolazioni, corsi di laurea e ranking. Ma anche punti deboli da migliorare in ambito di alloggi, pasti erogati e borse di studio. A parlarne è direttamente il rettore dell’ateneo Fabrizio Micari che ha esplicitato punto per punto tutti gli imminenti cambiamenti.

In arrivo 15 nuovi corsi di laurea

“Per l’anno accademico 2021/2022 il nostro ateneo presenta un’offerta formativa sempre più ampia, aggiornata e competitiva. In totale su 160 corsi di laurea ben 15 sono di nuova attivazione – dichiara Micari -. Abbiamo deciso di puntare molto sulle sedi di Agrigento, Caltanissetta e Trapani con in totale 16 corsi di laurea, di cui 4 novità, di grande attrattività e particolare attenzione agli sbocchi professionali dei territori di riferimento”. Altra novità di grande importanza è rappresentata dai tre nuovi corsi in “International Relations, Politics & Trade”, “Management Engineering” e “Electronics and Telecommunications Engineering” interamente in lingua inglese e fruibili a distanza, per favorire la frequenza degli studenti stranieri, e dal nuovo corso Interateneo con la Pontificia Facoltà Teologica. L’offerta formativa per il prossimo anno accademico si completa con il nuovo corso in Medicina e Chirurgia a indirizzo tecnologico, un corso di laurea triennale in Studi Globali e altri quattro nuovi corsi di laurea magistrali.

Crescita degli iscritti dopo l’emorragia del 2015

Il rettore parla poi degli attestati di riconoscimento di cui gode l’università palermitana: “Di particolare rilevanza – sottolinea – sono poi le recentissime valutazioni del Censis, che costituiscono per noi un motivo di grande orgoglio e soddisfazione. Il settimo posto tra i mega atenei italiani, prima tra le università del Sud, sopra l’università di Milano e ad un decimo di punto dall’università di Torino, rappresenta un risultato eccellente. Si conferma in primo luogo il ruolo di mega Ateneo. UniPa ha sempre mantenuto un numero di studenti superiore a 40 mila, nonostante l’onda lunga della drammatica emorragia registratasi fino al 2015. La crescita delle immatricolazioni di questo sessennio, particolarmente impetuosa negli ultimi due-tre anni, porta oggi ad un numero di iscritti intorno alle 43.500 unità, grazie all’ampiezza e alla qualità dell’offerta formativa, ma anche al continuo incremento dei corsi di studio ad accesso libero e alle efficaci politiche mirate all’affermazione del diritto allo studio”.

Ampia no tax area

L’ateneo palermitano riesce anche a garantire sul piano fiscale degli importanti benefici per le famiglie degli studenti: “Oggi UniPa offre la più ampia no tax area tra le università italiane – aggiunge Fabrizio Micari – con una soglia di reddito Isee di 25 mila euro. Andando nel dettaglio delle valutazioni, non possiamo che registrare con grande soddisfazione il primo posto su ‘Comunicazione e Servizi digitali’, dimostrazione di efficienza e funzionalità del portale web, dei profili social ufficiali e dell’efficienza di risposta restituita da questi canali, ma anche il secondo posto su ‘Strutture’, dopo l’università di Bologna, ma ampiamente prima di tutti gli altri atenei italiani. Strutture significa posti aula, posti nelle biblioteche e nei laboratori, ma anche giudizio positivo attribuito dai laureati su questi servizi”.

Servizi e borse con margini di miglioramento

Ovviamente non possono essere tutte rose e fiori per l’università palermitana che sconta qualche arretratezza come ammette lo stesso rettore: “Restano, naturalmente, margini di miglioramento soprattutto per quanto riguarda le voci ‘servizi’ e ‘borse’, legati alla disponibilità di alloggi, ai pasti erogati ed alle borse di studio per interventi a favore degli studenti. E’ evidente che l’Ente regionale all’uopo preposto deve fare di più, ma è anche vero che l’Ateneo dovrà nel prossimo futuro rivedere la propria politica occupandosi in prima persona di residenzialità studentesca utilizzando le risorse destinate a tale scopo dal Pnrr».

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