«Con l’odierna aggiudicazione dei lavori di adeguamento del presidio ospedaliero di Licata, in tre mesi abbiamo già sfondato la cifra di ben cento milioni di euro di gare d’appalto aggiudicate dagli Urega siciliani. Abbiamo quindi iniziato il 2021 migliorando la lusinghiera media del 2020, un ritmo e una produttività di questi uffici che ha pochi precedenti nella loro storia». Lo afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, commentando i dati del primo trimestre 2021 sugli affidamenti compiuti dagli Uffici regionali gare d’appalto (Urega) facenti capo al dipartimento Tecnico della Regione Siciliana. L’ultima procedura riguarda i lavori da 1,5 milioni di euro per l’adeguamento alle regole antincendio del Presidio ospedaliero di Licata, nell’Agrigentino.

L’obiettivo dell’assessore alle Infrastrutture

«Quando ci siamo insediati – aggiunge Falcone – il governo Musumeci ha riorganizzato gli uffici delle gare d’appalto avendo l’intento di rilanciare aggiudicazioni, cantieri e lavori pubblici in tutte le nove province attraverso una svolta fatta di efficienza e razionalizzazione. Da allora l’operatività degli Urega è nettamente cresciuta: in questi tre mesi, ad esempio, abbiamo raggiunto l’ammontare di tutte le gare aggiudicate nel 2018, appunto un centinaio di milioni di euro. L’obiettivo per il 2021 – conclude l’assessore Falcone – è di migliorare almeno del 30 per cento i risultati dell’anno scorso, quando si registrarono oltre 300 milioni di euro di gare elaborate e concluse dagli Urega, il miglior numero dell’ultimo decennio».

Da Ance no a mega-appalti che escludono il territorio e le imprese locali

È fallimentare il modello dei mega-appalti, secondo Ance Sicilia, Collegio Regionale Costruttori Edili Siciliani. Il rischio è che si crei un monopolio sulle grandi opere da realizzare. La legge “Semplificazioni” del 2020, che integra la legge “Sblocca cantieri” del 2019, nelle intenzioni del legislatore mira a rimettere velocemente in moto il settore delle opere pubbliche come risposta immediata alla crisi pandemica, favorendo il rilancio delle imprese edili locali, delle attività tecniche, dell’industria dei materiali e della filiera delle forniture e facendo così sviluppare l’occupazione e l’economia dei territori interessati.

 

 

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