Salta il tavolo tecnico al Mise che doveva trattare la situazione degli operatori del call center Almaviva. In 1600 su 2800 rischiano il posto e stamani si sono ritrovati a protestare anche davanti la prefettura.
Almaviva ha comunicato in Sicindustria ai sindacati i dati economici del primo semestre della sede di Palermo, che evidenziano una perdita di 5,7 milioni di euro. Inoltre, l’azienda ha informato che, tranne alcuni aumenti temporanei che riguarderanno esclusivamente i mesi di luglio e agosto, i committenti non hanno proposto nessun incremento di volumi utile a consolidare l’occupazione nel sito palermitano.
“Si sta sottovalutando l’importanza di un settore così radicato in Sicilia e soprattutto che dà occupazione a migliaia di persone. Ci aspettavamo un intervento immediato del governo per trovare soluzioni e per garantire l’occupazione nel settore ma cosi non è stato, il governo è assente e snobba gli incontri – dichiara il segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso – Continueremo la nostra lotta, faremo nei prossimi giorni una nuova manifestazione, con un corteo che andrà a palazzo d’Orleans e non smetteremo la nostra mobilitazione fino a quando questo governo non avrà capito che la crisi va affrontata con un progetto che metta le premesse allo sviluppo e all’occupazione del settore”.
“Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl hanno manifestato oggi in Prefettura per inviare un segnale forte sia a sul territorio che a livello nazionale. Quest’emergenza va affrontato subito con un tavolo ministeriale dedicato al caso di Almaviva Palermo – aggiunge Massimiliano Fiduccia, Slc Cgil Palermo – Il tavolo di oggi al ministero era convocato sui call center. Avevamo chiesto un intervento al ministro Di Maio, che oggi doveva essere presente al tavolo. Il nostro timore è che i tempi diventino troppo lunghi. Ci aspettiamo che il governo intervenga in maniera strutturale e che vengano applicate determinate regole sia su volumi di lavoro, per ora dislocati all’estero, sulle tabelle ministeriali, sul costo del lavoro, sui contratti tra committenza e outsourcing. Non è possibile che due multinazionali come Tim e Wind 3 malgrado, con contratti in corso con Almaviva, non li rispettano e dichiarano da un momento all’altro di dover tagliare i volumi di traffico garantiti fino al 60 e al 70 per cento. Non possiamo permetterci di perdere questo lavoro, la situazione va affrontata in maniera definitiva. Si deve agire subito, altrimenti nel frattempo a settembre a Palermo ci beccheremo 1.600 licenziamenti. E Palermo non può permettersi questo dramma sociale. Scenderemo in piazza fino a quando non avremo risposte concrete”.
Al tavolo in Prefettura i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, e l’assessora Giovanna Marano, sono stati ricevuti dalla dottoressa Maria Baratta. “Abbiamo rappresentato la drammaticità della situazione di Almaviva a Palermo, con 1.600 lavoratori in esubero a partire dalla prima decade di settembre, oltre la metà degli addetti del nostri sito – dichiara il segretario Cgil Palermo Alessia Gatto – Abbiamo spiegato che il problema nasce dal repentino calo di volumi del traffico telefonico da parte di Tim e Wind, che è stato spostato furi dall’Italia. Questa delocalizzazione ha una pericolosissima ricaduta sul nostro sito”. “I sindacati e il Comune hanno chiesto – aggiunge Gatto – di aprire, parallelamente al tavolo settoriale, un tavolo dedicato ad Almaviva, altrimenti i tempi si allungano. Serve una soluzione immediata, chiediamo un tavolo ad hoc, 1600 famiglie non possono rischiare di perdere il lavoro. La Prefettura ha accolto le nostre richieste, il prefetto farà da intermediario per incentivare l’apertura di un tavolo specifico per la vertenza di Palermo. Presto ci sarà un aggiornamento”.
“Avevamo riposto speranze nel fatto che oggi al Mise si sarebbero potuti affrontare e sciogliere i nodi importanti della crisi dei Call Center. L’inspiegabile assenza del Governo ha vanificato le nostre aspettative. Il Comune di Palermo continuerà a fare la propria parte ed ad agire da sprone per tutte le istituzioni, ribadendo la necessità di un tavolo urgente nazionale per Palermo, che coinvolga le strutture del Ministero dello Sviluppo Economico e quelle del Ministero del Lavoro, affrontando i temi di natura strutturale sulle tariffe e contro le delocalizzazioni”. Lo dicono il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e l’assessore al Lavoro, Giovanna Marano. “Non vorremmo – aggiungono – che mentre sarebbero necessari un rilancio ed una strategia per il settore, ci ritrovassimo a dover affrontare l’emergenza della tenuta occupazionale e di reddito per migliaia di famiglie”.
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