Il Consiglio dei ministri ha accolto la proposta del governo regionale della Sicilia di spalmare in dieci anni il maggiore disavanzo di oltre due miliardi di euro.

Il via libera è finalmente arrivato. Si tratta di un decreto, ribattezzato ‘Salva Sicilia’ approvato dal Consiglio dei Ministri sulla base di una proposta venuta dalla Conferenza paritetica Stato Regione ed avanzata già a marzo ma approvata solo ieri sera in via d’urgenza dopo che sul tema lo Stato aveva preso tempo.

Di fatto ancora una volta uno schiaffo all’Autonomia e allo Statuto per mano renziana, un commissariamento per l’isola che dovrà fare le riforme concordandole con Roma. Una circostanza confermata dall’assessore Armao: “Entro novanta giorni sarà definito con lo Stato un accordo che contenga le prescrizioni richieste dal governo nazionale, ma soprattutto chiuda definitivamente le intese sull’autonomia finanziaria regionale”.

Su quanto accaduto interviene il governatore Musumeci con un video, girato ieri sera e diffuso stamane, nel quale chiarisce la propria posizione e intende infondere speranza per il futuro.

“Sono appena tornato da Roma – dice – dove ho partecipato alla seduta del consiglio dei ministri e ho illustrato le ragioni per le quali abbiamo chiesto di spalmare in dieci anni il maggiore disavanzo che è stato accertato dalla Corte dei Conti.
Il consiglio dei ministri ha accolto la nostra proposta che era già stata condivisa dalla commissione paritetica all’unanimità e quindi poco più di 2 miliardi saranno spalmati in un decennio”.

Musumeci però, non manca di lanciare frecciatine all’indirizzo dei suoi detrattori.

“In questo momento – chiarisce – vedrete, leggerete e ascolterete che tutti sono fautori di questo provvedimento, alcuni anche fra quelli che hanno contribuito a creare la crisi delle finanze regionali.
Perché voi dovete sapere, parlo con termini assolutamente semplici, che alla Regione abbiamo trovato un indebitamento di circa 8 miliardi di euro, e un disavanzo di poco più di 7 miliardi di euro.
Si tratta di una gestione che risale agli anni passati, almeno dal 1994 in poi. Se avessimo dovuto risolvere il problema in tre anni come chiedeva la Corte dei Conti, avremmo dovuto fare dei tagli“.

Tagli lacrime e sangue che per il momento sembrano scongiurati.

“Non possiamo farlo – prosegue Musumeci – perché avremmo colpito le fasce più deboli e quindi da qui la richiesta della spalmatura decennale.
Il governo Conte, che è stato sensibile in questo senso, ha accolto la nostra proposta, in passato è successo anche con altre regioni, e quindi adesso andiamo avanti con grande serenità d’animo, ce ne freghiamo delle polemiche, alcune anche patetiche, perché chi ha fatto il piromane adesso vuole fare il pompiere, insomma, ci siamo abituati”.

Nella bagarre di polemiche e accuse per una regione senza soldi e sempre più indebitata, il governatore non si lascia scalfire.

“Noi andiamo avanti – chiarisce – con grande determinazione, fra qualche giorno vi renderemo conto del lavoro fatto nel 2019, che non è stato certamente poco, risaneremo anche le finanze della Regione dopo alcuni decenni, ne sono responsabili tutti, nel centrodestra, nel centrosinistra, fatta eccezione per qualche rara esperienza”.

“Intanto vi auguro buon natale – conclude Musumeci – e sono contento di avere ottenuto questo risultato per il governo regionale, che soprattutto non avrà conseguenze per il popolo siciliano per il quale dobbiamo continuare a lavorare con determinazione, impegno e amore”.

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