Mentre continua la strage silenziosa nel Mediterraneo, dove ormai non si contano più i naufragi di migranti, a Palermo l’accoglienza e la lotta per l’affermazione dei diritti umani e civili si fanno carne viva dando appuntamento ai cittadini, il 12 marzo alle 10.30, sulla scalinata del Teatro Massimo, in piazza Verdi, per una Giornata di commemorazione delle vittime del naufragio di Cutro e di tutte le vittime delle migrazioni.

Il diritto alla vita, all’inclusione sociale e all’accoglienza

L’incontro intende creare un momento di comunione e preghiera per il diritto alla vita, all’inclusione sociale e all’accoglienza per tutti coloro i quali sono costretti a subire violazioni dei diritti umani nella propria terra natia.

Un’installazione d’arte temporanea per commemorare le vittime

Sui gradini del teatro i partecipanti stenderanno insieme indumenti, scarpe e oggetti per la creazione di un’installazione d’arte temporanea che commemori le vittime delle tragedie in mare.

La performance coordinata da Alessandro Ienzi, seguiranno interventi

La performance è coordinata dal regista palermitano Alessandro Ienzi, fondatore e direttore della compagnia teatrale Raizes Teatro, che con l’associazione L’Alloro Fest organizza l’evento, al quale aderiscono Legacoop e la CGIL Palermo. Seguiranno interventi a microfono aperto.

Nuovo naufragio di barchino a Lampedusa, terrore fra i migranti

Continuano senza sosta i viaggi della speranza verso le coste italiane.
Rischiata, ancora una volta, la tragedia al largo delle coste di Lampedusa con il naufragio di un barchino carico di 42 migranti. Tra loro 5 donne e un minore. Il fatto è accaduto nella tarda serata di ieri in acque Sar italiane. A prestare i primi soccorsi è stato l’equipaggio di un peschereccio tunisino. Quando i militari della guardia costiera hanno raccolto l’Sos e recuperato i migranti protagonisti loro malgrado di questo ennesimo naufragio, il barchino era già affondato.

La provenienza

Diversi migranti, originari di Costa d’Avorio, Camerun e Nigeria, sono stati portati al poliambulatorio perché in forte ipotermia. I superstiti hanno riferito che non ci sono dispersi ed erano partiti da Sfax, in Tunisia, mercoledì scorso.

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