- Sit-in dei sindaci delle terre alte di Sicilia a Palazzo dei Normanni
- Dopo la manifestazione a Roma, arrivano all’Ars
- Obiettivo: far rispettare il vincolo di destinazione della copertura finanziaria
Sit-in di alcuni sindaci e del comitato delle “Terre alte” di Sicilia, questa mattina a piazza del Parlamento, davanti a Palazzo dei Normanni, a Palermo, per consegnare ai capigruppo dell’Ars la proposta di Ordine del giorno che impegni il governo regionale a individuare i territori, indicati all’articolo delle disposizioni istitutive delle Zone Franche Montane (ZFM), Legge obiettivo del 17 dicembre 2019. Altra richiesta al Governo Musumeci è di far rispettare il vincolo di destinazione della copertura finanziaria proposta dal comitato e dai sindaci al Governo nazionale e ai presidenti dei gruppi parlamentari dei due rami del parlamento per le zone franche montane siciliane.
I sindaci: “Non ci fermiamo”
“Oggi a Palermo chiediamo che vada in porto un percorso virtuoso – dice a BlogSicilia Francesco Cacciatore, sindaco di santo Stefano di Quisquina (AG) -, dobbiamo uscire dallo spopolamento, dalla marginalità infrastrutturale e territoriale. Chiediamo una fiscalità di sviluppo. Già nei giorni scorsi una nutrita rappresentanza di sindaci delle Terre Alte di Sicilia si era già radunata lo, a piazza di Montecitorio, per chiedere il via libera all’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia (ZFM) ed è stata ricevuta dal ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna e dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini oltre che da tutti i capigruppo dei due rami del Parlamento e da altri rappresentanti istituzionali e politici. “Non ci fermeremo – aggiunge il sindaco agrigentino in sit-in all’Ars -. Speriamo che l’Ars possa recepire le nostre istanze e avviare l’iter con il ministero concludere l’iter farraginoso e dare sviluppo alle Terre alte di Sicilia”.
Una relazione sulla sostenibilità finanziaria
Nei giorni scorsi il comitato promotore delle Zone Franche Montane ha già inviato una relazione sulla sostenibilità finanziaria del provvedimento, compatibile con le disposizioni legislative comunitarie, nazionali e regionali, firmata dall’esperto di finanza locale e cultore dello Statuto autonomistico, Riccardo Compagnino. A riceverla sono state le stesse ministre Carfagna e Gelmini, i presidenti Nello Musumeci della Regione siciliana, Gianfranco Miccichè dell’Assemblea regionale siciliana, Luciano D’Alfonso della VI Commissione al Senato, Emiliano Fenu, relatore della legge in Commissione VI Senato, Daniele Pesco della V Commissione Senato e quelli dei gruppi parlamentari di Senato e Camera, il professore Claudio Maria Galoppi, Consigliere giuridico del presidente del Senato e i componenti dello staff tecnico del presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico.
Dare impulso alle Zone franche montane
Per spingere il governo regionale a iniziative adeguate a questo scopo la Cgil, con la segretaria regionale Gabriella Messina, ha partecipato stamani al sit-in. Al governo regionale, i promotori dell’iniziativa chiedono anche di “far rispettare il vincolo di destinazione della copertura finanziaria proposta dal comitato e dai sindaci al governo nazionale e ai presidenti dei gruppi parlamentari dei due rami del parlamento per le Zfm. “L’approvazione del disegno di legge per l’istituzione delle Zone franche montane – dice Gabriella Messina- è di enorme rilevanza non solo per le aree interne ma per lo sviluppo produttivo dell’intera regione e per creare nuove opportunità per i giovani”.
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