Tra Pozzallo e Ispica è stato effettuato un sopralluogo della Soprintendenza del mare, del Nucleo sommozzatori di Messina, della Guardia Costiera di Pozzallo e dei volontari di BCsicilia, per il carico di una nave lapidaria. 

Nel corso delle immersioni subacquee, che si sono svolte ad un miglio circa dalla costa e ad una profondità di una decina di metri, è stata scoperta la presenza di numerosi blocchi di materiale lapideo lavorati e semilavorati costituenti probabilmente il carico di una lapidaria.

Le navi lapidarie, mediamente lunghe dai 25 ai 40 metri e capaci di trasportare fra le cento e le trecento tonnellate, erano imbarcazioni appositamente rinforzate per reggere pesi enormi.

Si è proceduto al prelievo di un campione da uno dei blocchi al fine di effettuare un esame petrografico finalizzato all’individuazione del litotipo, il tipo di pietra, per determinarne l’attribuzione e la cava da cui è stata estratta.

“Questa Soprintendenza – dichiara Valeria Li Vigni, Soprintendente del Mare – procederà ad una indagine più approfondita del sito individuato tra Pozzallo e Ispica, al fine di circostanziare ulteriori dati archeologici e contestualmente effettuerà analisi e ricerche volte alla ricostruzione del contesto storico, alla identificazione dell’imbarcazione e al periodo in cui l’interessante carico, composto da blocchi di materiale lapideo, è affondato”.