“Abbiamo 29 persone in isolamento, di questi ci sono 10 positivi ma non si faccia la caccia all’untore come si è soliti fare”. Lo ha detto il sindaco di Acate, Comune del Ragusano, Giovanni Di Natale, che ha lanciato un appello alla popolazione per il rispetto delle norme anti Covid19 ma, al tempo stesso, ha lanciato un duro monito ai giovani.

“Non è importante sapere chi sono le persone – ha detto il sindaco di Acate, Giovanni Di Natale – sottoposte all’isolamento, del resto sono a casa e siamo sicuri che non ci contageranno. Invece, dobbiamo rispettare le misure anti Covid19 quando ci troviamo fuori dalle nostre case e mi riferisco all’uso delle mascherine ed al distanziamento sociale.  Ho visto quanto accaduto in piazza con un assembramento di giovani, privi  di dispositivi di protezione. In questo modo non va bene, dobbiamo tenere comportamenti responsabili”.

In merito al contagio nel Ragusano, la situazione più serie è a Vittoria con oltre 130 casi  ma siamo ben lontani dalle 4 zone rosse in Sicilia. L’ultimo Comune “chiuso” è Randazzo, in provincia di Catania: novantasette casi positivi al Covid accertati attraverso il tampone molecolare e altri sessanta con quello rapido.  Da oggi alle 9 nel Comune etneo scatta la “zona rossa”. Un provvedimento preso dal presidente della Regione Nello Musumeci, d’intesa con l’assessore alla Salute Ruggero Razza, per contrastare la diffusione del Coronavirus. L’ordinanza, appena firmata, resterà in vigore fino alle 24 del 26 ottobre.

Per quanto riguarda il nuovo Dpcm della Presidenza del Consiglio i locali restano aperti dalle 5 del mattino alle 24 per il consumo ai tavoli ma stop al consumo in piedi alle 18,00, consegne a domicilio senza limiti ma stop alla vendita da asporto a mezzanotte e nei ristoranti e pub limite di sei persone per ogni tavolo. I locali dovranno affiggere cartelli chiari e far rispettare le regole e consentire il tracciamento dei commensali al tavolo in caso di contagio.